Lettera di Livia Boh in 2640 caratteri

Ciao a tutti e a tutte, o, come mi piace scrivere, ciao a tutty, che è no gender.

Mi chiamo Livia e non vi dirò quanti anni ho perché forse nella vita non conta l’età, conta solo quanta voglia hai di continuare a tuffarti. 

Sono probabilmente nata in BoLivia ma non sono bohLiviana, sono molte cose, anzi, mille altre cose: sono tutte le persone che ho incontrato, sono tutta la tapioca che ho mangiato, sono tutte le cose che non ho avuto, sono tutte le lingue che ho sentito e le parole che ho detto senza parlare. Sono anche tutti i biglietti dei concerti a cui sono andata, tutti i libri della scuola elementare che non ricordo più e tutti i posti che ho creato e che nessuno può vedere.

Mi sono abituata a respirare ad altitudini elevate e ad immaginare la costa dalla cordigliera delle Ande. Sono luoghi pazzeschi, raccontano molto più di quanto si possa pensare. E non se ne parla molto perché tanto anche parlandone non ci si potrebbe credere. 

Amo viaggiare con la testa, con il cuore, con le gambe. Ricordo un viaggio fino in Marocco, fino a Marrakech, fatto apposta per non trovare qualcosa. Mi sono persa dentro a un mercato, ho comprato delle spezie. Tantissime spezie non le conoscevo e le ho comprate apposta. Alla fine quindi qualcosa l’ho trovata.

Credo che il tempo non sia una linea ma una piscina. Io mi ci sono buttata anche se non ero allenata per niente. A volte mi vengono dei crampi e ho subito paura. Allora mi ricordo di respirare perché spesso me lo dimentico. C’è e ci sarà sempre gente che nuota più veloce, ma non credo che correre sia la cosa più importante. Restare invece sì. Riuscire a rimanere sott’acqua, riuscire ad andare in profondità. Non mi sono mai soffermata su quanto durava un viaggio in aeroplano, ma sul panorama, sugli arrivi, e sul ritorno. E ovviamente su tutto quello che ci sta in mezzo. E il colore degli occhi di chi ho conosciuto.

Una cosa bella che ho notato in merito allo spostarsi continuamente è che il pane, soprattutto il profumo del pane, piace praticamente a tutti. Forse il profumo di qualcosa è anche meglio del qualcosa stesso. Crea una tensione molto particolare, stimola l’immaginazione, evoca ricordi di cucine lontane e di mani di nonne sporche di farina.

Tutti mi fanno sempre le stesse domande, mi chiedono dell’amore e io arrossisco perché non me ne intendo molto. Oppure mi interrogano sulla scuola, sulla mia famiglia, se faccio sport, se seguo una dieta e io dentro di me penso ma chi se ne frega. Penso anche che farsi i cazzi propri sia un’arte complessa. Qualcuno di più audace mi domanda che squadra tifo e io dico che tifo Bolivia. L’anno scorso abbiamo battuto l’Argentina in una partita di Copa America e ho saltato dalla felicità. Mi sono accorta che nessuno mi chiede più quale sia il mio colore preferito mentre quand’ero più piccola era la prima domanda, quasi fosse un modo per riconoscersi nell’altro.

A me piacciono un sacco il blu e il verde ma una tipa mi ha letto il fondo del caffè e mi ha detto che io sono rosso. Quindi ha tutto perfettamente senso. 

Mi incastro bene con gli altri colori, mi piace mischiarmi senza confondermi, mi piace confrontarmi, mi piace ascoltare, mi piace stupirmi, mi piace comunicare.

Di Francesca Michielin

Ciao, mi chiamo Francesca. Sono nata il 25 febbraio e per mestiere vivo da vent'anni in un cassetto di sogni stropicciati. Le farfalle che abitano il mio stomaco passano di tanto in tanto a trovare i pensieri nella mia testa, dove vivono a forma di palloncini. Ho due cuori, uno è un battito di ciglia, l'altro un prisma con venti facce triangolari. Ho guardato a lungo uno specchio che mi ricordava quella che sembravo e non quella che ero, ma da oggi voglio navigare senza le vele. Lontano.

21 risposte su “Lettera di Livia Boh in 2640 caratteri”

Con i jeans diesel si viaggia bene come un cuore che va a 2640 all’ORA )Grazie….

È bello ed importantissimo viaggiare con la testa e con il cuore perché sono i viaggi che lasciano tantissimo e fanno capire tante cose, soprattutto quando non si può viaggiare con le gambe, andando in posti vicini e lontanissimi anche se piacerebbe tantissimo farlo da sempre e per sempre perché viaggiare oltre a far conoscere e vedere cose, culture, luoghi nuovi fa anche fare un viaggio interiore (una cosa che ho capito quando raramente ho fatto qualche brevissimo viaggio). Il non essere allenati per niente e non riuscire ad abituarsi a tante cose (quasi tutte) fanno avere tanta paura, che non si riesce a superare mai veramente. Grazie ? per il bellissimo regalo che è 2640!!! Un capolavoro di significati, esplosività, dolcezza, sincerità, coraggio, sentimenti e “mille altre cose” che dimostra che per talento compositivo, interpretativo, per la voce, la sensibilità, l’umanità, l’impegno sociale sei sempre la numero 1 come artista e persona. Sii forte, non arrenderti mai, “non rinunciare a quello che sei, non spegnerti mai”, conservando sempre la dolcezza. Mi dispiace moltissimo che tu abbia sofferto così tanto e ti auguro che da adesso in poi tu possa finalmente essere felice. Importantissimi e grandissimi i messaggi di 2640: comunicare in qualche modo, ascoltare, ascoltarsi, essere sinceri, conoscere e conoscersi, ogni tanto esplodere come un vulcano per tanti motivi, dare valore ed importanza alla tenerezza, all’umanità e ai sentimenti veri sempre, rifiutare le classificazioni delle cose considerate di maggiore o minore valore e che purtroppo riguardano anche le persone, riempire i vuoti in qualche modo, a volte provare a “sentirsi più leggeri” anche se non si riesce mai a farlo, a quegli agglomerati di stelle e materia cosmica presenti in qualche modo nella propria vita grazie alla fantasia e dentro di sé per vivere e sentirsi meglio e più vicini alle cose belle, alle cose che contano davvero, a quello che nessuno può togliere e poi il fatto che a volte il talento sconfinato non è premiato come dovrebbe perché ci vogliono anche tantissima fortuna e l’essere compresi veramente. È importantissimo “comunicare”: a volte per motivi innati di timidezza ed indotti dalle persone sin dall’infanzia non si riesce a farlo nel modo più diretto e convenzionale e cioè parlando; per comprendere ed essere compresi per come si è veramente dovuto anche a come si è vissuto senza parlare ci vogliono i più alti livelli di sensibilità ed empatia (difficilissimi da trovare) ed allora quando per tantissimi motivi non si riesce o non si può parlare e ci si rende conto che se non lo si fa è come non vivere, si cercano altri mezzi per comunicare, ad esempio scrivere. Anche a me l’autostima non è mai durata per niente…ed è una cosa che, insieme al cadere, fa soffrire tantissimo. Non riesco a non commuovermi ascoltando “Bolivia, Io non abito al mare, E se c’era…., Scusa se non ho gli occhi azzurri e La serie B” per la grandissima sensibilità che contengono, l’impegno sociale, per “l’umanità che fa la differenza” che è l’unica cosa grazie alla quale nessuno soffrirebbe, a nessuno mancherebbe nulla, tutti saremmo capiti e sostenuti, tutti saremmo liberi con quella libertà che Dio dà per costruire e vivere la vita e che le persone tolgono “perché è un po’ tutto sbagliato” in questo mondo, le promesse, la voglia di cambiare il mondo ma anche un po’ se stessa per soffrire meno, per quell’esprimere le proprie paure ed insicurezze, per l’apprezzare la dolcezza, per quel mondo che a volte ci si costruisce nella propria mente perché fuori non lo si riesce a trovare o perché sin da piccola non c’è mai stato un posto nel mondo per sé in nessun luogo, per le cose per le quali a volte non si è accettati, per il non ricevere affetto e amore sin dall’infanzia, per il sapersi accontentare o convincersi che a volte per sé non esistano ed imparare a convivere con moltissima solitudine sin da piccolissima, per quella “silenziosa sofferenza di un vulcano che porta a perdersi” sempre. Grazie per aver scritto e cantato “Lava”, una canzone esplosiva nella musica e nel testo importantissima per ogni donna perché esprime benissimo tantissimi concetti in modo chiaro riguardo al fatto che nel mondo è immeritatamente considerata inferiore, un oggetto, che non merita amore, gentilezza, che ha meno diritti e tutto questo fa sentire come un vulcano pronto ad esplodere per tutta la rabbia che si accumula a causa delle tantissime cose ingiuste che fanno soffrire riguardo a questo argomento. In questo mondo ovunque e tutto è più pesante per le donne e si sentono tantissimo le infinite difficoltà che si avranno nel vivere sin da piccolissima e per sempre proprio per questo. Grazie per aver parlato di quella missione di “amore alto” delle donne che sin da piccolissima – vicinissimo, vicino, lontano e lontanissimo – ho visto maltrattato, tradito, vilipeso,deluso, denigrato, buttato fuori di casa insieme ai figli piccoli (tanti anni fa e la più piccola di soli 5 anni) e poi ripreso solo per quello che avrebbe potuto dire la gente, offeso, non considerato, non corrisposto (di madri, figlie, sorelle, fidanzate, mogli). Grazie per aver fatto esplodere quel vulcano e aver fatto uscire quella lava a nome di tutte le donne, in modo particolare per quelle meno fortunate che a volte non hanno neanche il diritto di parlare, di scegliere e di vivere serenamente. Grazie!!! Di “Noleggiami ancora un film” mi ha colpito molto il fatto che tante cose cambiano ma che l’amore per certe cose e l’importanza di uno o più affetti veri rimangono per sempre. “Vulcano” è una canzone esplosiva piena di significati profondi e di una grandissima sensibilità. “Due galassie” esprime splendidamente il voler vivere per cose importanti, per le cose che si sentono ed una vita nella quale ogni giorno sia speciale, diverso dagli altri. Che ritmo in “Tropicale”! E quanti significati anche in questa bellissima canzone sul sentirsi piccolissimi come “un coriandolo nel mare” e sul fatto che l’amore, il vero sentimento, è quello che si coltiva nel tempo così come l’amicizia e tutti i rapporti umani veri e sinceri. Bellissima anche “Tapioca” con il canto liturgico popolare ghanese, per i ringraziamenti a tante cose che sono importantissime per chi sa accorgersene ed apprezzarle, il messaggio di accoglienza ed integrazione e il saper ringraziare anche per quello che non si è avuto perché questo insegna ad immaginare: la fantasia aiuta tantissimo nella vita e a volte tutto si può realizzare solo grazie ad essa perché non si ha nulla e non si può fare niente: a volte si nasce in mezzo al niente e in un modo di vivere che non si accetta nelle piccole e grandi cose e dove tutto è impossibile da cambiare, anche se si è lottato moltissimo. Bellissima e molto significativa la canzone dedicata ad “Alonso”. Grazie Francesca! Ti saluto e vado a riascoltare 2640 che “non starà zitto mai”, come gli altri tuoi cd!!! Una tua fan per sempre.

tu cara livia sei noi,sei i nostri cuori,sei le nostre emozioni,sei il nostro 2640….tu viaggi per noi ,vivi per noi,e solo una mente fantastica e meravigliosa,come francesca,poteva inventari…ma tu non sei invenzione,sei vera,perche’ sei francesca ,e francesca e’ te…… ciao livia,e mi raccomando,devi dire a francesca,di farti vivere per molto ,ma molto tempo,nei nostri cuori,mi raccomando ,eh….ti dico una cosa all’orecchio,non farti sentire da francesca,senti livia”trattieni francy,non farla andare via,perche’ noi tutti abbiam bisogno di lei”…. mi raccomando tieni il segreto ,non dirlo a francy…ciao livia,buonanotte e salutami francy

Oggi mi ero ripromesso di esserci, invece non ce l’ho fatta. Sono solo le sei e il sole è andato in sciopero, ogni tanto vorrei ti fosse restituito in modo autentico ciò che hai messo nei tuoi dischi. Io ho dovuto rinunciare alla musica, è troppo importante per viverla solo trasversalmente. Sono un comunicatore in erba, per quello che vale il tuo lavoro è impeccabile, inaspettato, puro, curato nel dettaglio, nel fraseggio, nella combinazione di suoni. Hai trovato una tua dimensione, hai avuto coraggio. Non mollare mai, fallo per chi è stato costretto a rinunciare, fallo per chi cerca il suo posto. La terra ferma è sempre un’isola lontana, e forse parlare con te è un esame di recupero.

Ciao Livia – Francy, leggendo il tuo racconto mi è venuto il mio viaggio in Egitto, anch’io mi stavo quasi perdendo al Cairo ahah, mio colore preferito azzurro e nemmeno io m’intendo d’amore

Sto guardando la tua intervista su Facebook, mi tieni compagnia durante sti giorni di degenza tra post influenza e attesa dei risultati della radiografia al torace fatta oggi!spero di arrivare al tuo concerto da ex fumatore o quasi (dura prova, non so se riesco anche se ridurre da 13-15 a quasi la meta per ora e provare col passare mesi a toglierne altri fino a smettere.. aiuto), grazie della virtual compagnia

Hello Francesca,
I am the person that is connected with you, the one you feel with your heart and soul every day. Believe me, it’s really me, your lover. I have written to you a few times, I do not know whether you have recognised me but it is time to meet. I have written to you on Messenger, my name is Svetlomir Stankov, please respond to me… if you feel a deep connection with a person and strong love.

Ciao a tutti, mi chiamo Rocco. Come sto? Mah…non tanto bene. Non sono nato in MaRocco ma vorrei andarci, vorrei andare via di qua perché non ho più niente che mi lega al posto dove sono nato. Tanto qui non c’è più nessuno che si chiede: “Ma Rocco dov’è?”
Qui vivo solo di ricordi che mi fanno venire nostalgia e non ci voglio più stare.
“Sono solo le 6 e il Sole è andato in sciopero, forse prenderò un tram che va dritto alle Galapagos….”.
O me ne andrò in Marocco, per perdermi tra i mercati a Marrakech.
Dov’è Livia? Boh. E Rocco? Mah. Chi lo sa.
Ho letto la lettera di Livia Boh e ho in comune la sua età, anch’io ho ancora voglia di tuffarmi. Non so ancora se nel mare, in un lago o nella piscina di un albergo ma voglio tuffarmi.
Voglio tuffarmi nell’oceano, nella EAC come alla ricerca di Nemo a cavallo di una tartaruga.
“Ciao bello! Come va bello?”
Purtroppo non sono fortunato come Nemo, non ho più un padre che mi viene a cercare.
I genitori si prendono cura dei figli finché non crescono, poi quando i genitori invecchiano e ritornano un po’ bambini sono i figli che devono prendersi cura dei genitori.
Quanto dolore quando non ci sono più. Ci hanno regalato la vita, la cosa più bella, che non dobbiamo buttare via per nessuna ragione al mondo.
Ok, basta con i piagnistei, adesso mi tiro su di morale. Per fortuna c’è un’amica di Livia che si chiama Francesca che canta e suona da dio. La sua voce e la sua musica mi danno la forza per andare avanti e stare meglio.
Ciao Livia, ciao Francesca, ciao a tutti, ci vediamo in giro.

Rocco Mah

È proprio vero sai che farsi gli affari propri è un arte, che molti non riescono a riconoscere, che anche se la vedono è come se non la vedessero.
Chiedere il colore è solo un modo come un altro per poterti inquadrare in mondo già vasto con i suoi pregi e difetti.

Wow! Brava Francy! Io sto leggendo mentre ascolto 2640 (in questo momento Bolivia) e devo dire che in queste parole c’è tutto 2640! Ti adoro, un bacione!

Ciao Francesca, sono Sandro. Volevo invitarti a prendere qualcosa (caffè, birra, pizza o quello che ti pare). Immagino sia pietoso ai tuoi occhi, ma questo è bene o male l’unico modo per me. Sono una persona ed ho un volto, non ti chiedo di incontrarmi al buio. Questo vuole essere solo un tentativo per richiamare la tua attenzione, e questa è la terza volta che sto provando ad inviarti questo maledetto messaggio, ma continua a saltarmi la connessione al momento dell’invio. E’ gradita qualsiasi tipo di risposta, anche un’offesa. Un abbraccio e buona giornata!

Brava hai proprio ragione quando si dice di non dover giudicare qualcuno, sopratutto quando ti chiedono una preferenza, non è detto che noi dobbiamo per forza averne una e per questo farci catalogare in base alla nostra risposta.
Continua così sei grande!

Ciao Francesca,
Io sono una ragazza bolivianitta❤??
Wow..Una italiana come te che omaggia il mio paese natale: Bolivia.
Sono tanti anni che sono in ITALIA, mi manca il mio paese.
vorrei fuggire via e andare in Bolivia, dopo una cocente delusione!!!
É veramente strano che in un momento cosí tu abbia scritto portami in Bolivia per cambiare testa!
Sembra il destino come se co la tua canzone tu abbia dato voce ai miei pensieri!! Grazie

.

Ovviamente ora sono super felix e amo italia….parlavo di uno stato d animo passato ma bolivia siempre nel mi corazon!!☀️?

Francesca questa te la devo raccontare! oggi pomeriggio intorno alle 15 mi sei praticamente passata davanti in piazza Argentina ,zona Loreto,,io ero al telefono ,solo che era una telefonata importante e non potevo mettere giù ,se no ti avrei fermata per salutarti,mi avrebbe fatto mooolto piacere!! però che flash,mi passa davanti all’improvviso la mia artista preferita! Poi ho visto su facebook che eri andata alla redazione del Giorno per un’intervista.
Tornando a questo bellissimo blog,io penso che purtroppo nella società in cui viviamo si dia più importanza alla quantità che alla qualità..e allora tutti che corrono vivendo spesso con superficialità qualsiasi cosa..per esempio le relazioni umane,non c’e’ tempo per ascoltare gli altri,invece io penso che ascoltando gli altri si scoprirebbero universi forse anche diversi dai nostri ma che in qualche modo possono essere sorprendenti e insegnare molte cose. Sarebbe bello che tutti facessero attenzione al colore degli occhi delle persone che incontrano,invece spesso dopo pochi minuti non si ricordano neanche il nome.. Mi piace pensare che la vita sia un viaggio continuo (come sappiamo la Terra è sempre in movimento,io la vedo come una gigantesca astronave che viaggia nello spazio)e bisogna imparare a viaggiare bene,con consapevolezza e apertura mentale.
Comunque chissà se a Marrakech Livia Boh ha incontrato il mio amico Rocco Mah ! Ma pensa,in questo esatto momento ho letto una risposta sopra di Rocco Mah..è proprio piccola l’astronave..cioè il pianeta!

I commenti sono chiusi