Lettera alla techno sopra la techno

Cara techno, forse non ci conosciamo bene, o meglio, io ti conosco ma tu non ti ricorderai certo di me. Sei un po’ più vecchia, e ti invidio, sai dire cose in maniera molto diretta, dritta, come una cassa in quattro.

Mi piace questa cosa che quando ci sei mi metto a ballare così provo a non pensare.

Mi piace questa cosa che c’è un casino pazzesco dentro di me e se c’è anche fuori tutto sembra più normale.

Mi piace questa cosa che mentre si corre non ci si può fermare, ne hanno tutti la tentazione, ma se lo fai sembra un peccato mortale.

E in effetti è un peccato, e in effetti è mortale. Perché chi si ferma è perduto e qualcosa di meno complesso e, oserei dire, più utile alla fine lo potrà facilmente sovrastare. Che tu sia un oggetto, che tu sia una persona, che tu sia un sentimento, che tu sia un pezzo di pizza. E’ tragicamente verista. Si chiama la fiumana del progresso, non l’ho inventata io. Ma mi piace comunque personalizzarla e chiamarla la fiumana del progressive.

E chissà cosa ne pensa Peter Gabriel di te. E chissà se ogni tanto ti fermi pure tu a pensarci.

In ogni caso, ti sto scrivendo questa lettera dopo ore e ore di playlist viscerali e istintive, con le orecchie un po’ fritte, con il cuore che è un bicchiere pieno di tequila che esce dal bordo. Ripenso al club dove ti ho vista l’ultima volta. Pareti scure, un odore di fumo impressionante. Ho un buono per prendere un drink che non ho voglia di prendere. C’è una coppia davanti a me, vedo che lei ha gli occhi un po’ lucidi. Non si sente niente, perché si sente tutto. Ovviamente è merito tuo. Lui le passa le mani tra i capelli, si guardano intensamente senza trovarsi. Lei le dice “ti amo”, lui capisce “andiamo”. Lei lo strattona, lui la abbraccia. Il pavimento sembra quello di una partita di calcio saponato, stanno scivolando tutti, lime ovunque, limoni ovunque, piastrelle appiccicose, pezzi di ghiaccio. Mi piace pensare a tutto quel meraviglioso mare di persone libere improvvisamente catapultate in un’aula universitaria, esattamente così come sono, con i drink in mano, i rossetti vistosi, le braccia in alto, le corde vocali che si strappano per dire “vado a prendere una boccata d’aria”. Mi piace pensare che un giorno riuscirò a concentrarmi a tal punto da non pensare. Mi piace pensare ancora di più a quando riuscirò a comunicare senza dover parlare, anche sopra di te, anche sopra un beat infinito che mi fa vibrare il petto e mi fa scoppiare la testa, anche in mezzo ad un sacco di persone che mi spintonano e che mi versano addosso della birra.

Ho immaginato quei due ragazzi, li ho rivisti in una foresta. Solo alberi. Animali lontani sopra gli stessi alberi. Lei ha finalmente l’occasione per dire a lui quelle due parole così paurose e vulnerabili. Lui ora potrà sentirle nitidamente. Ma lei non dice niente.

Ci sono cose che sono così belle che forse sì, non serve proprio dirle, oppure è bello urlarle, è bello cantarle, o è bello saperle leggendo delle labbra che si muovono, che ballano sopra di te.

Un abbraccio analogico,

Buon 2640

Di Francesca Michielin

Ciao, mi chiamo Francesca. Sono nata il 25 febbraio e per mestiere vivo da vent'anni in un cassetto di sogni stropicciati. Le farfalle che abitano il mio stomaco passano di tanto in tanto a trovare i pensieri nella mia testa, dove vivono a forma di palloncini. Ho due cuori, uno è un battito di ciglia, l'altro un prisma con venti facce triangolari. Ho guardato a lungo uno specchio che mi ricordava quella che sembravo e non quella che ero, ma da oggi voglio navigare senza le vele. Lontano.

26 risposte su “Lettera alla techno sopra la techno”

Buon anno Francy!a proposito di balli, l’altra sera sono andato ad una rimpatriata di ex compagni, tra cui c’era una tua omonima (di nome) con la quale ho fatto assieme asilo, elementari e medie!al liceo sezioni diverse ma fino al quinto ginnasio sempre uniti (addirittura a volte l’uno in braccio all’altra e viceversa), ci siamo ritrovati dopo un litigio (permaloso io, orgogliosa e permalosa lei, ti lascio immaginare).
Tu parlavi di balli e ti cito sto fatto perché il primo lento è stato con lei.
Ricambio l’abbraccio e aspetto 2640, appena posso lo vado a comprare

Quando i pensieri sono troppi e troppo grandi da sempre, distrarsi è una cosa che aiuta molto ma poi ritornano inesorabilmente. Il disordine dentro, l’inquietudine possono essere peculiarità innate o che compaiono dopo e che qualche volta crescono moltissimo anche a causa del crescere in mezzo a tantissimo vento, un tempo che in misura maggiore o minore a seconda dell’impetuosità di quel vento rimane per sempre dentro di sé anche se si cerca di costruire, a fatica, equilibrio e serenità mai vissuti attorno. La vita chiede sempre di essere in movimento, solo così è veramente vissuta: è vero, fermarsi equivale a perdersi e può accadere di perdersi quasi sempre e non riuscire a ritrovarsi, a ripartire, a realizzare tutto come si vorrebbe e si potrebbe per tanti motivi. Quante incomprensioni ci sono nella vita: una persona dice una cosa e chi ascolta ne capisce un’altra; una persona fa di tutto per far arrivare un messaggio chiaro con parole e comportamenti e l’altra non lo comprende per niente. Raramente (o forse è meglio dire mai) si è veramente compresi senza parlare e a volte non si è mai compresi neanche parlando il più chiaramente possibile: che tristezza!!! Ed allora si tace, anche se si vorrebbe urlare… A volte si è consapevoli del fatto che non ci si sente mai pronti per affrontare le cose nuove, quelle grandi, i cambiamenti, le trasformazioni di vita e qualche volta ogni cosa dell’esistenza anche perché, oltre ad altri motivi, tutto si vive in maniera amplificata per indole e per il tipo di vita vissuta ma quella sensazione del sentirsi impreparati da sempre e forse per sempre è la cosa che più di tutte deve aiutare a farsi coraggio ed affrontare tutto: altrimenti ogni cosa nella vita rimarrebbe sempre uguale, non si farebbero progressi in nulla e questa non è una cosa bella. Inoltre, non si potrebbe realizzare quello a cui teniamo di più. Non è facile…ma forse tutto questo non è impossibile. Le cose per le quali ci si sente impreparati sono quelle che danno una felicità doppia nella propria vita: quella che portano in sé se le viviamo e quella derivante dall’aver superato paure, insicurezze, tristezze e contrarie opinioni altrui per realizzarle. A volte ci si rende conto che ogni cosa della vita “esteriore” negli affetti, nel modo di vivere e di realizzare i sogni e nelle cose più importanti dell’esistenza tutto rimane sempre uguale, si resta fermi, qualsiasi cosa si faccia (perché non tutto dipende solo da sé), mentre ad andare avanti e portare “frutti” è quella interiore nei pensieri, nelle cose che si riescono a sentire, vedere, afferrare, vivere: questa è l’unica consolazione per la tristezza che danno la difficoltà e l’impossibilità di vivere tutte le cose e la vita come si vorrebbe, dovute a molte altre cose: pensieri di fine 2017 un po’ astrusi… Ho sempre pensato che l’augurio più bello che si possa fare per il nuovo anno, ma anche per la vita, sia che tutti i sogni diventino realtà, che in ogni campo della vita tutto vada come si desidera e di avere il presente ed il futuro pieni di tutto il bene possibile (non dimenticando ed imparando sempre anche dal passato): è l’augurio che io faccio a te!!! Buon 2018!!! Sarà sicuramente un anno vulcanico ?, dolcissimo ?e bellissimo con le tue nuove canzoni (senza mai smettere di ascoltare quelle dei tuoi primi Cd che sono stupende), con i post di questo tuo bellissimo blog, il tour e tutto quello che fai!!! Thank you so much and Happy New Year Francesca!!! Buon 2640 e Buon 2640 Instore Tour! Ciao! Una tua fan per sempre.

Adoro il modo in cui vedi le persone in circostanze diverse. Un poco come se, con un solo sguardo, captassi una serie di emozioni che si provano in un solo istante. Credo sia una dote di pochi. Credo sia una dote di chi è molto sensibile. Grazie della tua sensibilità!

Buon 2640 francy, che io e te ( ovvio pero’ con tutti i fan),vivremo il 12 gennaio e il 17 marzo , e se tu mi dirai “ti amo” ,io non ti rispondero’ ” andiamo” , perche’ sono troppo innamorato della tua musica,del tuo cuore dolce e umile . quante cose vorrei dirti all’orecchio sopra la techno e ad abbracciarti fino a soffocare…,, ti voglio troppo bene , e meglio ancora se sei senza trucco, stai decisamente meglio …. Grazie per i tuoi blog e a presto per vivere 2640 emozioni … Baci

Grazie per averci raccontato qualcosa della storia nascosta dietro “Io non abito al mare”. Che è una canzone splendida ma per niente innocua, perché porta la mente in posti dove l’amore tante volte non si è sentito proprio al sicuro… Detto questo, mi prendo l’abbraccio 🙂

Bellissima lettera e complimenti per la descrizione dei luoghi e dei personaggi. Scrivi molto bene, oltre a fare bene tutto il resto 🙂

Ciao Francesca,
buon 2640 anche a te che l’hai “creato”! Non vedo l’ora di ascoltarlo, le prime tre tracce che ci hai fatto sentire sono secondo me molto diverse da quelle degli album precedenti ma comunque molto belle e originali!
Una delle mie emozioni da evitare era sicuramente quella di andare ad un instore ad incontrare la mia artista preferita (che sei tu ❤️). Troppo emozionante stringerle la mano e magari dirle qualcosa di carino mentre mi autografa il cd….
Meglio continuare a lasciarle qualche commento sul suo blog o taggarla in qualche foto su Instagram…
È vero, certe cose sono così belle che forse non serve proprio dirle ma sono convinto che però bisogna viverle!
Quindi credo proprio che verrò a farmi firmare una copia di 2640 ad un tuo firmacopie….e se quando arriverà il mio turno l’emozione sarà troppo grande, ti parlerò di università o di serie A ?
Un abbraccio analogico anche a te!
A presto, ciao!
Stefano

Certe frasi,si hanno paura di dirle perché a volte le risposte non sono quelle che ci aspetteremmo,anche se si ha voglia di urlare al mondo qualcosa bisogna farlo,per non rimanere mai col dubbio o con un vuoto,affinché comunque vada potrai dire di aver provato delle emozioni e di aver vissuto

Questo tuo rapporto con la musica è decisamente poetico. Mi trovo un sacco anchio in sintonia con essa, e molte volte mi lascio trasportare.
Tu sei poetica Francesca!!!

Ciao,
come sai descrivere tu le emozioni che si possono provare con la musica non ci riesce nessuno. Io sento la musica come una colonna sonora della mia vita.
Sei veramente poetica Francesca!

Eh quante cose vorrei dire.
A volte vorrei esere l’unico al mondo cosi da poter gridare quello che ho dentro.
Volevo farti i miei complimenti per il disco, molto bello ed originale.
Odio quando fanno paragoni con altri cantanti, ma tu al 2640% originale.
Come al solito mi emozioni tanto.
Avrei voluto dirtelo all’instore di Bari, ma la vita a me gioca sempre strani scherzi.
Al concerto non potrò esserci perché non ho amici con cui venire.
L’ultima volta son venuto da solo, ma non lo faró mai piú perché i concerti vanno condivisi, sono come un viaggio, ci si deve godere il momento.
A volte penso che siamo con due linee rette parallele che non si incontreranno mai.
Le tue canzoni parlano, casualmente, anche di me e mi colpiscono.
Sei brava, hai un grosso dono.
Rimani sempre te stessa.
Se proprio vuoi scappare vieni a Bari che qui c’è il mare.
Ahahah scherzo 🙂
Ciao Francy
Chissà se un giorno ti incontrerò.
Buon 2640.

Complimenti per 2640, soprattutto per Scusa se non ho gli occhi azzurri e La serie B (la seconda mi ricorda molto lo stile di De Gregori), cd spettacolare!!speravo in qualche instore più vicino ma pazienza, ci si vedrà a Brescia (se riesco ti porto qualche regalino, magari in vetro di Murano), baci Frà, tvb

Io non sono un’autostrada (scusa, era tra i suggerimenti della tastiera?), dicevo io non sono un’amante della techno o tekno, anche se ho diversi conoscenti patiti. Non mi da tante emozioni e non mi fa viaggiare. Però una volta sono stato ad un’evento techno nella zona industriale di Feltre e il clima che questa musica ha creato è stato meraviglioso. Così tante persone, così diverse, però unite da “qualcosa”. Ed ho capito cosa vuol dire nessun grado di separazione. Li sono anche morto nel sorriso di una ragazza.
Ancora, nei miei pensieri, ringrazio Lorenzo che mi aveva inviato.

Complimenti per il nuovo discho, anche se di20 è intramontabile, questo lo preferisco. Le mie canzoni preferite per il momento sono, scusa se non ho gli occhi azzurri e tapioca.
Ciao?

In attesa del nuovo post scrivo un mio piccolo regalo…
Cara Livia, boh non so bene cosa mi abbia spinto a partire per raggiungerti, forse la voglia di scoprire, conoscere, evadere dalla frenesia della vita di tutti i giorni o forse più semplicemente per vivere. Un viaggio alla scoperta di un’arte che sta cadendo sempre più nel dimenticatoio, l’ascoltare. Sì, perchè ogni volta che pronunciamo qualcosa a parlare sono i nostri occhi, il nostro cuore, la nostra anima. Equivale a guardarci dentro che è molto di più. Un viaggio alla scoperta del mio cuore e della mia casa, quella astratta e non concreta. Sì, perchè ci possono essere moltissimi luoghi nel mondo dove sentiamo di essere a casa. La realtà è che quando siamo a nostro agio, liberi di esprimerci, con le persone giuste che dimostrano affetto, creiamo il nostro nido indipendentemente dal posto in cui ci troviamo. Alcune volte siamo talmente concentrati su di noi che guardiamo solo le cose grandi e lontane, dimenticandoci di quelle piccole e vicine. Siamo così presi da non accorgerci di quanto chi è vicino sia gentile e carino. Ho trovato la mia casa. Quel posto in cui stare bene nella mia pelle, nei pensieri, decisioni e sentimenti, tanto da farmi sentire felice con me stessa, a prescindere da quello che avevo intorno. Perchè casa è mille altre cose, esperienze, errori commessi, successi, paure, limiti, difetti, pregi, conoscenze, intuizioni, doni, amici, famiglia. Basta credere all’amore verso sé per trasmetterlo, anche quando pensiamo di non essere forti abbastanza o ci sentiamo inadeguati, perché dentro abbiamo un’impronta, come se fosse un marchio da condividere con chi vogliamo, dove lasciamo fuori tutte le preoccupazioni generate da altro. Casa allora è una proprio come ogni singolo soggetto. Siamo noi.
E così eccomi qui di ritorno un po’ cambiata e migliorata, pronta a scrivere, comporre musica, quella che è sempre stata presente in me e segue una sola regola, quella delle emozioni.

Ciao Francy! sono Francy. Volevo farti i complimenti…..album bellissimo,per nulla scontato ne’ tantomeno banale,pieno di spunti e di sonorita’ davvero origilali. Spero di riuscire a sentirti dal vivo. Kiss a presto

cara francy,volevo chiederti una cosa,che non c’entra niente con il blog,e’ una nota solo per te..la newsletter e’ gia’ attiva?fammi sapere in qualche modo..ciao,un bacio e un grosso abbraccio e,buon instore in sicilia…

Ciao dolcissima Francy,sono il tuo più grande ammiratore di Verona, ti seguo su Twitter e volevo dirti che sei fantastica,sei un amore di ragazza.Le tue canzoni,le tue parole,la tua voce è da primato.Hai un talento eccellente.Le tue canzoni,più le ascolto,più mi emozionano.Sei la numero1 al mondo per me.Tu sei una giovane Donna,un esemplare UNICO molto diverso da questa gioventù di oggi. Spero tanto di rivederti presto dopo i tuoi tour,a Verona.Manchiii tantissimo.Vorrei parlarti di più la prossima volta. Continua così Francy,TVTB,sei speciale,sei bravissima. Il successo è tutto grazie per l’amore che hai e che trasmetti cantando. A presto bellissima stammi bene .???????

Ti consiglio delle vere techno che oggi non si suona più perchè la techno del 2018 fa schifo ascolta queste:
Gabriel ananda doppelwhipper
Karotte tronic
Audiofly inside the beat dj remo remix
Marco Bailey bollocks
John dahlback zoovoices
Ada call the tune
Thomas shumacher exhale

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