Lettera di Ibiza a mille altre cose sopravvalutate

Ciao, mi chiamo Ibiza e sì, fa già ridere così.
Scrivo una lettera per difendermi dalle accuse riportate da Francesca nei miei confronti (LOL). La cosa altrettanto divertente è che, da quanto ho sentito, miss Livia Boh dalle mie parti non ci è nemmeno mai passata.
In ogni caso, questa è una lettera dedicata all’adorabile atto del sopravvalutare. Perché si sopravvaluta? E soprattutto, cosa vuol dire davvero?
Sostanzialmente si sopravvaluta qualcosa quando la si stima oltre il suo reale valore, ma di reale valore si potrebbe parlare per mesi e addirittura anni, perché dipende molto dalla concezione stessa di valore e (forse) è qualcosa di molto soggettivo (tipo che guai a chi mi tocca i Bocadillos perché sono buonissimi, punto).
Secondo me ci sono cose molto sopravvalutate, tipo certi dischi di musica jazz, certe spiagge della Grecia, certi ristoranti milanesi, certi locali di musica techno, certi attori Hollywoodiani, e sì, anche certe isole. Non è semplice essere un’isola: hai sempre il mare intorno, devi imparare ad essere libero, devi imparare un po’ a bastarti senza isolarti (ahaha) ed essere una penisola per certi versi renderebbe tutto più semplice. Tutti parlano delle tue spiagge ma nessuno parla mai del tuo entroterra. Che è come parlare delle qualità di una persona basandosi solo su un primo approccio. Ed è un po’ come chi non mangia la crosta della pizza. Ma che senso ha? La crosta è parte del tutto, la c(r)osta è UNA parte del tutto.
Invecchiando mi sono resa conto che la sopravvalutazione nasconde spesso una grave mancanza di curiosità e anche un po’ di pigrizia. Oltre a un rapporto strano con le mode.
Tipo che se va di moda una serie TV deve piacerti per forza o al contrario vuoi disprezzarla perché piace proprio a tutti.
La maggior parte delle cose che ho detestato da giovane ora le riguardo e capisco che avevano molto da dire ma io non avevo voglia di ascoltarle. E ho sbagliato. Quindi guardo tutti negli occhi intensamente e cerco di capire cosa c’è nel loro cuore, di rispettare i loro sogni.
Sopravvalutare qualcosa spesso è il miglior modo per sottovalutarla. Perché ci sono molte cose da dire e c’è sempre poco tempo per farlo, allora tutti ripetono le stesse parole anziché scegliere qualcosa di speciale e di originale per esprimersi. Non tutto è “wow”, non tutto lo è per forza. Non tutto fa schifo. Anzi.
Un piatto di pasta al pomodoro può raccontare molte cose, dire che è semplicemente buonissimo non va sempre bene. Tantomeno solo perché è cibo italiano.
Bene is the new benissimo, fidatevi di me.
E se questa estate volete venire a trovarmi, fatelo in inverno.

¡Hasta luego!

Di Francesca Michielin

Ciao, mi chiamo Francesca. Sono nata il 25 febbraio e per mestiere vivo da vent'anni in un cassetto di sogni stropicciati. Le farfalle che abitano il mio stomaco passano di tanto in tanto a trovare i pensieri nella mia testa, dove vivono a forma di palloncini. Ho due cuori, uno è un battito di ciglia, l'altro un prisma con venti facce triangolari. Ho guardato a lungo uno specchio che mi ricordava quella che sembravo e non quella che ero, ma da oggi voglio navigare senza le vele. Lontano.

10 risposte su “Lettera di Ibiza a mille altre cose sopravvalutate”

Io veramente sogno la California o la Turchi, crocevia di tanta cultura!quanto alle serie Tv o mi piacciono o non mi piacciono che siano di moda o no, senza mezze misure!che te ne pare di Sanremo?io spero di vedere sul podio Barbarossa, Ron e Ermal & Moro o Canzian

Purtroppo oggi, quasi sempre, tutti pensano di conoscere una persona senza averla realmente conosciuta e questo modo di fare crea sempre equivoci: ad esempio se una persona è timida, parla poco, ha gli occhi tristi e nel comportamento non è come le altre per come ha vissuto pensano sia stupida, antipatica, che non sa vivere. Non si dovrebbe mai fermarsi alle apparenze perché in ogni persona c’è un mondo unico che è da scoprire – non lo si può conoscere solo guardandola o avendo poco tempo per conoscerla e che può essere simile ma mai uguale a qualsiasi altra persona – fatto di tantissime cose: personalità, carattere, esperienze vissute, gioie, dolori, pensieri, sogni, vita non vissuta veramente ma solo immaginata… Rispettare sempre tutti e tutto perché ogni persona o cosa ha un proprio valore immenso a prescindere che sia sopravvalutata o sottovalutata. Non dovrebbero mai esserci cose o persone considerate di Serie A o di Serie B (per citare questo tuo bellissimo blog e la tua commovente canzone “La Serie B”) per uno o più motivi. E poi è fondamentale guardare cosa c’è nel cuore di una persona che è quello che conta e non quello che si vede fuori e rispettare sempre i sogni di tutti, qualunque essi siano senza mai criticarli o impedirne la realizzazione perché qualcuno pensa siano sbagliati. I sogni più veri, quelli che sono nel cuore e nella mente da sempre e per sempre non sono mai sbagliati. A volte si impara a vivere come un’isola da sempre e per tanti motivi, ad essere libera solo nella mente, a bastarsi per non soffrire e spesso ci si isola tanto, troppo per tante cose ma ci si accorge che se riesci a comunicare (altra citazione da 2640), a condividere qualcosa in qualche modo sei felice e non vivi più come un’isola. Ascoltando quel tuo capolavoro che è 2640, mi ha colpito moltissimo la lontananza da sé raccontata in “Bolivia”: fortunatamente sono pochissime le cose, tre o quattro, che sin dai primissimi ricordi dell’infanzia e per tutta la vita possono far soffrire moltissimo ogni attimo, che non si scelgono ma si sentono. Da sempre io mi sono colpevolizzata tantissimo perché sin da piccolissima, come tutti – e proprio per questo motivo ogni persona dovrebbe essere sempre ed in qualsiasi caso compresa e sostenuta anche se qualcosa non riguarda personalmente o se è un modo di vivere diverso dagli altri che spesso non sanno costruire e vivere la loro vita e vogliono farlo decidendo o giudicando quella degli altri (un paradosso colossale che fa moltissima rabbia “vulcanica”) perché sin da piccolissimi già dentro ed in modo naturale si è molto simili, anzi uguali, a come si è da grandi e questo nessuno può negarlo – le peculiarità del mio carattere erano le stesse di oggi, mi accorgevo da sola di quello che mi piaceva e quello che non mi piaceva, che vita avrei voluto vivere e costruire nelle piccole e grandi cose (le stesse di oggi), chi avrei voluto diventare ed essere realizzando tutti i sogni senza condizionamenti e, purtroppo, senza considerare la vita, il contesto e le persone trovate tranne una. Sono sempre state e lo saranno per sempre cose impossibili da vivere nel modo giusto anche se piccole, figurarsi quelle grandi. Vivere ogni istante della vita a modo mio senza mai buttare via il tempo, seguendo ciò che sentivo dentro di me ma tutto era difficile ed impossibile: questa consapevolezza fa fare tutte le cose sempre distrattamente, vivendo lontanissima dalla vita e da sé. Qualsiasi cosa si faccia si sente nitidamente la sensazione di buttare via la vita, di viverla in modo fallimentare a causa della lontananza da sé e ci si colpevolizza del fatto che nascere con le idee adatte al contesto e cioè vivere una vita non propria già decisa sin dalla nascita, non voler fare nulla o solo ciò che approvano gli altri, non amare niente e cambiare le proprie idee per adattarsi avrebbe aiutato molto, ma non si ha nessuna colpa e non si può cambiare. Le uniche cose che si possono fare quando si vive per uno o più motivi lontani da sé sono quelle di fare di tutto per vivere il più vicino possibile a sé (cosa che, purtroppo, a volte dipende anche da una o più persone): non è mai cosa facile, ci vogliono moltissima fantasia, tantissima capacità di adattamento e non pensare sempre a come sarebbe o potrebbe essere stato se le cose fossero andate nel modo giusto, cosa quest’ultima che sicuramente è la più difficile. E poi ascoltare solo se stessi, quello che si sente, inseguire e realizzare come possibile tutti i propri sogni e la propria felicità senza ascoltare o considerare chi non la pensa allo stesso modo e non capisce. Il più bel Festival di Sanremo è stato quello del 2016 quando c’era l’artista poliedrica che è diventata la mia preferita e che cantava “Nessun grado di separazione” (una canzone stupenda come tutte le altre che scrive e canta), la più talentuosa, la numero 1 in Italia e penso che anche nel mondo non ce ne siano di infinitamente brave come lei in tutto quello che fa. La conosci? ? Grazie! Hola Francesca! Una tua fan per sempre.

l’arte del sopravvalutare ogni cosa…..quello che non sei tu francy,anzi dovrebbero considerarti un po di piu’,invece ,specialmente negli adolescenti ,hanno come loro ”idoli”,cantanti molto ma molto sopravvalutati,che tolgono la scena a voci talentuose come la tua…….seguiro’ il tuo consiglio di venirti a trovare in inverno,un consiglio che gia’ ho realizzato il 12 gennaio,lo ripetero’ domani 10 febbraio e per ultimo il grande concerto del 17 marzo(si ,perche’ il 17 marzo e’ ancora inverno)…stagioni sopravvalutate…al prossimo blog cara livia e salutami tanto francesca…ciaooooo

Ciao cara Ibiza ! miss Livia Boh dalle tue parti non si è mai vista,ma ho sentito che invece è stato avvistato un amico di nome Rocco Mah,che vende spezie a Marrakech e la scorsa estate è stato a Ibiza per le vacanze invernali ! Mah !
Comunque sono d’accordo ,il reale valore che si da alle cose è solo soggettivo ,le cosiddette mode non riflettono il vero valore di una cosa ma hanno solo scopi commerciali. Io farei un esempio con gli smartphone: ogni anno esce un modello nuovo e più tecnologico,e fin qui ci può stare,il progresso continua ed è positivo,però se mi dicono che se compro un telefono del 2014 è obsoleto non sono d’accordo! se compro un telefono del 2014 in realtà è nuovo e l’obsolescenza inizia dal momento in cui comincio a utilizzarlo.Chiaro che le funzioni non saranno le stesse di un telefono del 2018 ma dipende sempre dall’utilizzo che se ne vuole fare,quindi si torna alla soggettività del valore di una cosa.
Eh si come dici anche tu ci sono molte cose sopravvalutate perchè purtroppo oltre a certe serie tv va di moda anche la superficialità e manca la capacità di approfondimento.E questo discorso si può fare per qualsiasi cosa,a certi attori sopravvalutati di Hollywood ci aggiungerei certi film che vincono gli oscar spesso inguardabili ma siccome hanno vinto l’oscar “devono”piacere per forza!
Come pure per la conoscenza di una persona,spesso si tende a sopravvalutare o sottovalutare una persona in modo superficiale,perchè c’e’ molta voglia di parlare e poca di ascoltare,una cosa che ho capito negli anni è che se si ascoltano le persone possono venire alla luce qualità sorprendenti e originali.
Va bè ora vado a farmi un bel piatto di pasta al pomodoro e mi metterò in ascolto..(poi me lo mangio anche eh che ho fame!) .E’ interessante anche questo concetto..spesso si mangia di fretta e meccanicamente,ma il cibo oltre a nutrire può avere delle storie da raccontare..Un saluto a te cara Ibiza e salutami ,se li vedi, Francesca,Livia Boh e Rocco Mah.

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