6 minuti di recupero (e poi si riparte)

Ho atteso il mio viaggio tropicale brasileiro per anni. L’ho aspettato talmente tanto che quando è arrivato
ho avuto paura di non viverlo abbastanza. Partire con il maglione ma con il costume da bagno sotto era
la cosa più poetica che riuscissi a pensare per Natale. Mi piace imparare le lingue, sentirne il suono e
capirne le forme. Il portoghese è una lingua positiva con un sacco di sfumature, le parole sembrano dei
prismi che riflettono luce, nessuno ti chiede “come stai?” ma ti chiede “tutto bene?” e in questa domanda
c’è un’energia completamente diversa. Il viaggio è stato bello e intenso e il tempo è volato. Nulla è stato
più traumatico che atterrare a Milano a metà gennaio con un freddo incredibile, dimenticando in tutto
questo l’indispensabile cappotto. La cosa più difficile è stata forse realizzare quanta poca luce c’è in
inverno. E comprendere cos’è la famosa saudade.
Sono tornata in Veneto e ho ripreso a studiare in conservatorio cercando di recuperare tutto quello che
non ero riuscita a fare mentre ero alle prese con 2640. Ho dato una dozzina di esami sfidando le leggi
del tempo e anche della gravità. A metà luglio, al termine della sessione, mi sono riscoperta più forte di
quanto credessi, anche se parecchio prosciugata. Infatti da febbraio in poi, oltre a riprendere con la
scuola, avevo iniziato a raccogliere tutti i brani scritti nel mio monolocale milanese e ad inciderli. Ho
cominciato a comporre in maniera un po’ diversa, un fiume in piena di allitterazioni e figure retoriche, ho
dato sfogo ai sentimenti in modo forse più ritmato e istintivo, un po’ com’era successo con “Comunicare”.
Alla fine era come se queste differenti scritture avessero dato vita a due immaginari: quello della
francesca che suona il pianoforte nel suo bosco e quella più urban che fa skate tra le strade di Berlino.
Questi approcci totalmente opposti in alcuni casi si sono fusi insieme, in altri hanno dato vita a due flussi
differenti.
I mesi passati a impazzire tra le mura del conservatorio mi hanno alla fine allenata ad inventare e a
lanciarmi musicalmente, ma quando sono partita per il Portogallo ad agosto mi sentivo molto bloccata
con i testi. Provavo una miriade di emozioni che non riuscivo a tradurre in alcun modo, che cercavo di
comunicare ma che mi facevano implodere. Ad un certo punto, quando è arrivato settembre, ho iniziato
a riempire le note del telefono, a scrivere idee, concetti, poesie e storie. Forse è vero che quando vedi le
cose da lontano le vedi meglio, ti distacchi il giusto, ti ascolti, ti dai tempo. E poi tutto arriva e si incastra.
Mi sono trasferita di nuovo a Milano, perché sta nascendo qualcosa di nuovo. Sto provando a portare
con me un po’ di tutto ciò che ho lasciato: gli studi, i cuscini, i sogni, le felpe calde, le marmellate di casa.
La mia pelle cambia con la città, i capelli sono diversi, mi guardo allo specchio e mi vedo con un altro
colore, divisa tra due mondi. Vorrei capirci qualcosa e avere un po’ più di equilibrio ma ho imparato che
quando non ci capisci niente devi scrivere, tuffarti, e cominciare una nuova avventura. Una parte di me,
più quotidiana, vive con abbastanza disciplina la realtà, spesso come un dovere morale, un’altra, quella
che vive nella musica, è incasinatissima e infuocata. Le domande servono ad iniziare un disco, le
risposte arrivano spesso quando finisce un tour. Quindi cominciamo.

Di Francesca Michielin

Ciao, mi chiamo Francesca. Sono nata il 25 febbraio e per mestiere vivo da vent'anni in un cassetto di sogni stropicciati. Le farfalle che abitano il mio stomaco passano di tanto in tanto a trovare i pensieri nella mia testa, dove vivono a forma di palloncini. Ho due cuori, uno è un battito di ciglia, l'altro un prisma con venti facce triangolari. Ho guardato a lungo uno specchio che mi ricordava quella che sembravo e non quella che ero, ma da oggi voglio navigare senza le vele. Lontano.

7 risposte su “6 minuti di recupero (e poi si riparte)”

Ciao Francesca sei brava a “comunicare” ma per fare tutto questo la tua vita sociale dov’è finita? Dovresti venire a trovarmi a Crema c’è un posto musicale da paura con il pianoforte chitarre basso palco! Musica! Ciao dal cantautore “Fragile”

Sei poeticamente dolce, brava e talentuosa, ti voglio bene, voler un autografo forse è chiedere troppo, ma va be, detto ciò un abbraccio un tuo amato fan <3

Ciao Francy e bentornata!ti scrivo queste righe mentre friggo le tortilla(e mi sono scottato..ahia) e sorseggio vino rosso (appena tornato dai colloqui con i genitori).
Anch’io uso dire spesso “tutto bene, tutto a posto”.
Bello scriverti appena tornato a casa come lo faccio a volte con la mia migliore amica o la mia famiglia e bellissimo che ci siano novità discografiche all’orizzonte.
Un abbraccio e buona serata, Claudio

Bentornata Fra ??
E’ proprio vero, ci sono dei momenti in cui non capisci più niente e ti senti implodere, senti di avere qualcosa dentro ma non riesci a comunicarlo, come un vulcano che non riesce a tirar fuori la sua lava. Allora bisogna perdersi, viaggiare, e pure annoiarsi un po’ per imparare ad ascoltarsi, scrivere per leggersi meglio?

Che bel mercoledì oggi: sei tornata con il blog! Che bello leggere il tuo blog: vivi una vita piena non solo di cose da fare, da imparare, da vedere in giro per il mondo ma anche di riflessioni profonde, che solo una persona intelligentissima (un genio!) e dalla sensibilità infinità (fuori dal comune) può fare. Pensare, riflettere, interrogarsi, cercare di capire, dare il meglio di sè, fare sempre tutto il possibile ed anche di più: tutte cose importantissime per vivere una vita piena di significato, trovando le cose più importanti. Fai sempre di ogni attimo della tua vita un capolavoro! Grandissima come sempre Francesca! P.S. In trepidante attesa di ascoltare le tue nuove canzoni! ? Ciao Francesca!

Come mi piace il titolo” sei minuti di recupero e poi si riparte”, e non vedo l’ora di ripartire con te , godermi nuove canzoni, nuovi instore e nuovi tour…voglio tornare ad emozionarmi e ritornare a donarti il cuore che tu porterai ovunque andrai…. fai presto francy ❤❤ ti voglio tanto bene e grazie di essere tornata a scrivere , amo il tuo blog come amo te ❤???

Ciao Fran ?Sono Argentina, ho studiato italiano molti anni fa ed è una lingua che amo (anche se non riesco ancora a parlare come vorrei). Qualche tempo fa ho iniziato un percorso di ricerca verso la musica italiana e ho incontrato te e molti altri come Calcutta, The giornalisti. La tua musica e ora il tuo testo mi collegano con un’essenza che ho portato dentro di me per molto tempo prima di scoprirla. E questo mi rende felice. Grazie ❤️

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