Volevo scrivere un nuovo blog

Volevo scrivere un nuovo blog da tantissimo tempo, ma avevo bisogno che l’inverno fosse (quasi) finito. Sono sempre stata fissata con la forma delle cose, con i titoli, con i colori, con l’iconografia e con i nuclei tematici. Ho pensato: “ha ancora senso scrivere lettere sotto il segno di B)SIDE o è giunta davvero una nuova era anche per questo spazio di scrittura molto 90’s in cui ho iniziato a raccontarvi tante cose?”. Sono sempre stata disordinata però il più delle volte pretendo da me stessa di fare chiarezza, in modo che la mia testa sia un pentagramma ordinato e spazioso in cui poter inserire poi qualcosa anche di totalmente caotico ma pur sempre colorato, sentito, e anche sensato possibilmente.
In questo momento di profonda ma anche autoironica crisi (nel senso etimologico del termine, ovvero “scelta”), sto scegliendo appunto cosa voglio fare, chi voglio essere, come e quanto studiare, come organizzarmi, come seguire le passioni per la pittura e il cinema, di che colore fare i capelli, se tagliarli, come vivere la mia doppia vita, dove vivere, cosa posso fare per il paese (ahaha, ma anche seriamente eh), come usare il meno possibile la plastica, come affrontare l’ansia per la Juve in champions, eccetera eccetera.
Scegliere è la cosa più difficile dell’essere umani ma è anche ciò che ci definisce tali.
Scegliere cosa mangiare a colazione, ad esempio, è già un grandissimo gesto per noi stessi e può svoltarci la giornata e oserei dire anche la vita.
Scegliere se rischiare o meno, se avere coraggio e/o continuare con le vecchie abitudini, scegliere se vale la pena sperimentare o mantenere la vecchia squadra, sono tutte scelte importanti.
Attualmente ho tipo un groviglio esplosivo di sensazioni e pensieri all’altezza del cuore. Voglio esprimerli, sento di doverlo fare, ma sento anche che serve il tempo giusto per sbocciare, un po’ come un timido fiore invernale che aspetta la primavera.
Spesso uno usa tante parole, ma non sempre sono giuste. E cosa è giusto?
Nel dubbio e nel frattempo io faccio, faccio, scrivo tutto, incontro gente, esco anche se non ho voglia di uscire, mi metto in discussione e mi faccio anche qualche sano e bel piantino, non pongo limiti espressivi, cancello sia sicurezze che insicurezze, non pongo etichette, e soprattutto, libero da me stessa quella specie di ombra che segue tutti noi e si chiama “paura di essere inadeguati”, “paura di non essere abbastanza”. Tutte queste bad vibes ci fanno andare avanti con il freno a mano tirato.
Quando smettiamo di avere paura di deludere, facciamo grandi cose. Non credo nell’aspettativa, piuttosto credo nello stupore.
Non mi interessa ripetermi. Non siamo merendine preconfezionate che tutti comprano perché sanno che riproveranno l’esperienza di un determinato sapore.
Io, tu, lui, noi siamo gente in carne e ossa e quello che siamo è tipo un fiume che scorre. Non vi scriverò “panta rei” perché mi sembra diventata una roba retorica ma avete capito (e alla fine l’ho scritto lo stesso).
L’altro giorno parlavo con un mio amico e gli dicevo “a volte penso che se non avessi fatto questa cosa X ora starei facendo questa cosa Y, a volte penso che avrei potuto fare questo viaggio ma alla fine non l’ho fatto” e discorsi del genere. Lui mi ha risposto “ma non esiste un IO assoluto (se qualcuno è nerd come me mi riferisco, se non sbaglio, all’Io trascendentale di Kant), siamo quello che siamo diventati e che diventeremo in base soprattutto alle nostre scelte, punto”. Quindi anche sta roba dell’idealizzare noi e gli altri non serve a niente.
Se qualcuno quindi vi dice “e se avessimo fatto sta cosa ora saremmo qui oppure lì” ecc, voi rispondete “NO, WE KAN’T”

Non so perché alla fine il discorso sia diventato questo comunque niente, sappiate che vi voglio bene e che “stiamo lavorando per voi”!

Baci

Di Francesca Michielin

Ciao, mi chiamo Francesca. Sono nata il 25 febbraio e per mestiere vivo da vent'anni in un cassetto di sogni stropicciati. Le farfalle che abitano il mio stomaco passano di tanto in tanto a trovare i pensieri nella mia testa, dove vivono a forma di palloncini. Ho due cuori, uno è un battito di ciglia, l'altro un prisma con venti facce triangolari. Ho guardato a lungo uno specchio che mi ricordava quella che sembravo e non quella che ero, ma da oggi voglio navigare senza le vele. Lontano.

14 risposte su “Volevo scrivere un nuovo blog”

Bentornata piccola si sentiva la tua mancanza, ancora una volta mi ritrovo in tutto ciò che scrivi, soprattutto sull’insicurezza e nell’essere disordinato (anche se nel mio disordine mi ci trovo), anche se con i bambini non mi è permesso essere insicuro!è sempre bello leggerti e approfitto per dire che quest’anno ho prime e sostegno in quinta.
P.s.ho comprato il vinile di 2640, finalmente l’ho trovato!
Baci, tvb Claudio

Ciao Francesca,
penso che alle volte sia quasi fisiologico avere un po’ di sana confusione. Avere più scelte da fare e non sapere come comportarsi forse lascia la parte più umana di ognuno di noi possa decidere, senza scelte pre-confezionate e logiche, delle reali e illogiche strade solo con la forza del cuore.
Poi magari arriviamo anche a un punto in cui pensiamo di sapere quasi tutto, ma poi ci accorgiamo che questa nostra convinzione è così insostenibile e ci lasciamo travolgere da nuove e impreviste avventure che ci riempiranno lo zaino di esperienze speciali.
Sono sicuro che da tutto questo anche tu saprai tirare fuori qualcosa di meraviglioso.
Sei proprio una bella persona, e, a parte tutto, deve essere proprio come un viaggio in tante cose avere la fortuna di chiaccherare con te.
Buon lavoro, un abbraccio 🙂

Ciao Francesca, sono francese (scusi per moi italiano), sono come te, 24anni e molte domande nella mia testa. Lavoro in una scuola per includere bambini (10-15anni) disabili e devo costantemente fare delle scelte. Come scegliere ? C’è da queste scelte che dipenderà le loro azione nel futuro.. Riusciremo a includere questi bambini nella società e permettere loro di vivere normalmente? A volte ho l’impressione di andare avanti o indietro.
Ma alla fine, la scelta giusta è sicuramente fare tutto ciò che possiamo, il nostro meglio e credere nelle nostre convinzioni per non rimpiangere.. no?
Non ho la risposta, ma è la vita…

ciao Francesca, sono Francesco…. penso,, che mi sarei innamorato di te se ti avessi avuta in classe con me… o se avesssi avuto modo di conoscerti. Sei un animo che splende..sei pura e quando sorridi riempi.

Anch io ti voglio un sacco di bene…torna presto a deliziarci e ad emozionarci e ricordati sempre che non sarai mai sola, noo siamo sempre con te, pronti a seguirti ovunque….sei parte del mio cuore ormai… aspetto con ansia ciò che stai preparando.. baci baci

Apprezzo infinitamente la genuinità che percepisco nel leggere questo tipo di scrittura, quasi istintiva. La sensazione (magari errata) che non sia nemmeno stato riletto il contenuto per eventuali correzzioni, è automatica e nella suo genere, funziona sempre. Una bomba di emozioni e pensieri esplosa con giudizio e capacità. Difficile da ammettere a me stesso, ma mi ha toccato molto. Una sognatrice concreta.

Ciao francesca,
dopo aver letto, ho capito di essere nella tua stessa situazione. Ciò che mi sento di dirti (e che cerco di dire a me stesso) é :
In questo periodo la testa è in confusione, ci sono tantissime cose che mi piacerebbe fare e altre che devono essere fatte; il tempo a disposizione potrebbe sembrare poco, e la paura di prendere decisioni sbagliate potrebbe compromettere la riuscita dei nostri desideri. Quindi come fare a capire cosa farne della nostra vita?
Essere qualcuno, essere se stessi dipende dalle nostre decisioni.
Dal decidere un vestito piuttosto che un altro, fino alla canzone da cantare in auto.
Se riempiamo la testa di tutte queste “paranoie” sulle decisioni che ci troviamo davanti, potremmo cadere nell oblio del “Non far nulla” o fare tutto e male.
Quello che mi sento di dire è che, secondo me ogni giorno è diverso da un altro, e la decisione giusta per oggi, può non esserlo per domani, e ciò vuol dire che la francesca di oggi non è e non sarà la stessa del domani. Quindi dovresti pensare al presente e sulle sensazioni che provi ogni giorno (perchè sicuramente possono essere diverse), se oggi hai voglia di iniziare qualcosa iniziala, se è la cosa giusta la porterai avanti. Il modo di organizzare tutto spetta solo a te. Ma se farai ciò che ti rende piu felice oggi, domani non te ne pentirai.
Con questo ti saluto, ho voluto lasciarti un commento da coetaneo.
Saluti
Mattia

Ciao Francesca! Sono pienamente in sintonia con quanto detto da te! Siamo frutto di quello che abbiamo deciso, nel bene e nel male, nel piccolo e nel grosso. La cosa che ritengo però importante è che, qualunque cosa siamo, cerchiamo di esserla al meglio delle nostre possibilità, anche se comporta uno sforzo immondo!
E come diceva sempre mia nonna “Forza e coraggio, che il male è di passaggio!”

Ciao Franci, ci tenevo a dirti che condivido appieno quello che hai scritto. Fare scelte è difficile, ma senza scelte non ci sentiremmo vivi. E’ nella natura umana prendere decisioni, fare ragionamenti, avere idee. Nessuno sceglie di nascere, ma possiamo scegliere di non lasciare che la vita scorra su di noi ma iniziare a scorrere sulla nostra vita (ho cercato di scrivere qualcosa con un senso ma probabilmente ho fallito). Detto questo, la cosa che mi piace di più della tua musica, è che ti racconti e racconti anche queste “scelte” che ogni giorno fai. E quindi ti volevo anche ringraziare, perché ogni giorno ascolto le tue canzoni e imparo sempre qualcosa di nuovo. Imparo ad ascoltare.

“Scegliere è la cosa più difficile dell’essere umani ma è anche ciò che ci definisce tali”.

Ma che hai scritto? Sono in totale disaccordo. Puoi scegliere cosa mangiare oggi o domani, puoi scegliere a che ora mettere la sveglia (3 minuti prima o 3 dopo) e piccole cose del genere…ma non puoi scegliere altro.

“Scegliere se vale la pena sperimentare o mantenere la vecchia squadra, sono tutte scelte importanti”.

Scherzi? L’ultimatum per cambiare squadra è fino alla quinta elementare, poi è assolutamente innaturale farlo. Chi cambia squadra dopo i 10 anni, non ha il mio rispetto e non lo considero tifoso. Ma vabbè…da na juventina me posso aspettà questo e anche peggio ahahahahah!!

“Siamo quello che siamo diventati e che diventeremo in base soprattutto alle nostre scelte, punto”.

Torno serio. Hai per caso scelto tu di nascere castana con gli occhi castani? Hai per caso scelto tu di nascere 1 metro e 65? Le caratteristiche fisiche non si scelgono. Ecco, allo stesso modo, non si scelgono neanche le predisposizioni caratteriali. È tutto molto più semplice a mio avviso. A noi piace complicare le cose ma é tutto semplice. Mi vorresti dire che hai scelto di vivere di musica? E te credo…co quella voce lo avrei fatto anche io. Non si sceglie niente altrimenti ogni persona con un minimo di razionalità sceglierebbe ad ogni momento di non essere fuori luogo ma, come ti sarai accorta, questa é una cosa molto rara.

Inoltre ti chiedo: se il bambino più scalmanato della classe avesse la possibilità di scegliere, secondo te sceglierebbe di starsene seduto tranquillo per poi ricevere regali, complimenti e tanto altro…oppure sceglierebbe di fare casino per poi stare sempre in punizione, non poter giocare con i suoi amichetti dopo scuola e cose del genere? Quel bambino non riesce a stare seduto. Perché lo punisci? Non l’ha scelto.

Se noi riuscissimo a capire che non scegliamo nulla, sarebbe un mondo molto più pacifico e comprensivo. Questa la mia umile ed attuale opinione a tal proposito!

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