Natale senza neve

Avevi ragione: in fondo, sto cercando un compagno per un viaggio immaginario. Ma hai sbagliato nel dire che forse non ho bisogno di un compagno reale. E’ esattamente il contrario: ho bisogno di un compagno reale per il mio viaggio immaginario. (D. Grossman, “Che tu sia per me il coltello”)

Avevo paura all’idea che arrivasse l’inverno. Sì, per la prima volta la cosa un po’ mi terrorizzava. Ed è strano, perché io odio l’estate, ho la pelle che è una scorza, è un guscio di noce fatto appositamente per il vento del nord, Northern soul, ed è dal ’95 che mi alzo e davanti a me ho solo montagne, spesso innevate (ma ultimamente meno spesso). I capelli sono tornati color noce infatti, la pelle di nuovo bianca come Casper, e le converse non le riesco più a portare perché sennò mi congelo i piedi. Eppure torno a casa a piedi dalla stazione, con l’intento di fondermi con le luci dorate dei mercatini e respirare il profumo di vin brulé ma niente, per la prima volta sogno di essere in Sicilia e ho voglia di mangiare un gelato. Che mi succede? Forse sarà che in estate non ne ho mangiati a sufficienza. Forse sarà che il Natale te lo mostrano sempre come il miracolo nella 34esima strada ma non è mica solo così e per forza così. Forse sarà che la felicità non è uno schema da seguire, non è una ricetta, dannazione. Proprio così, non è un dolce di pasticceria per cui servono ingredienti ben dosati e un procedimento seguito minuziosamente, e non è nemmeno un segreto che speriamo che un oracolo o chissà quale viaggio o chissà quale gusto di pizza ci sveli. Io credo nelle cose belle, ancora di più nelle cose buone. E maggiormente nelle cose libere.

E’ da vent’anni che vedo le preoccupazioni come un oceano pacifico in tempesta con le onde alte metri e metri, ora però ho deciso di farci surf. Perché sì, abbiamo tutti paura del freddo, e di quello che ci aspetta, e in fondo in fondo di noi, di noi e basta. Io sto cercando di capire se è meglio sognare o essere realisti, ma a neanche 22 anni mi pare presto per essere così drastici. Poi forse ho trovato una soluzione (come sempre momentanea), me l’ha suggerita Emily Dickinson e si chiama revery. Allora, lei dice che per fare un prato occorrono un trifoglio e un’ape, e poi serve questo revery. In molti traducono come “sogno”, ma non si tratta di un dream a caso, significa più che altro sognare ad occhi aperti. E aggiunge, the revery alone will do, if bees are few.

Quindi, to make a Christmas, what does it take? Convenzionalmente, neve e cenone/pranzo all together, e poi, cosa? E se non ci fosse né neve né pandoro? Che si fa?

E’ il mio ultimo blog prima di Natale e il penultimo blog del 2016. Ci ho messo un sacco a pensarlo, e un po’ lo sto pensando e realizzando solo ora che vi scrivo, ma volevo lasciarvi un augurio che fosse speciale, sentito ma delicato. Questo è un momento dell’anno magico, lo vedo dagli occhi dei bambini, brillano come stelle filanti, sono bellissimi. Sorridono. La settimana prima di Natale è sempre stata un settimana in cui, detto in gergo, ci volavo. Planavo sopra le ultime verifiche, preparavo le parti di pianoforte per la recita scolastica, ripassavo i brani per il coro, aiutavo mia madre a progettare il perfetto menù del pranzo natalizio, ideavo decorazioni e addobbi, mi divertivo a prendere e a creare pensierini originali e personali per i miei amici e familiari. Anche adesso è così, però mi sono fatta un domanda: ma il Natale, che è?

Oltre ai regali, ai cappelletti in brodo, all’albero, al presepe, a sta benedetta neve che non scende, che c’è?

Stare tutti insieme? Può darsi, diciamo che è una cosa positiva, un momento in cui finalmente le famiglie si riuniscono e condividono, ma ho come la sensazione che ci sia qualcosa in più, che magari mi sfugge. C’è sempre un spazio, piccolo piccolo, che non riesco a colmare, un particolare, importante, che mi sfugge.

Sì, io ho come la sensazione che per fare un Natale non serva nulla di pratico, fisico, materiale. Non servono le lucette, neanche i baci di auguri. Natale significa nascita. E ad ogni nascita, ci si prepara, c’è un attesa, un avvento. Ma poi non c’è niente di fastoso, sì, il Natale è come un germoglio. Ma non è né un fiore né un frutto né una pianta. E’ una cosa piccola e fragile di cui devi avere cura, che devi custodire. Il Natale è il freddo di una mangiatoia dove l’unica cosa che ti scalda è il soffio di un bue e di un asino. Il Natale è un po’ povero e molto umile.

Per fare un Natale servono un abbraccio, un coro di bambini con la voce acerba e insicura e una piccola scatola con dentro della sana e meravigliosa semplicità.

Buon Natale

Francesca

 

Di Francesca Michielin

Ciao, mi chiamo Francesca. Sono nata il 25 febbraio e per mestiere vivo da vent'anni in un cassetto di sogni stropicciati. Le farfalle che abitano il mio stomaco passano di tanto in tanto a trovare i pensieri nella mia testa, dove vivono a forma di palloncini. Ho due cuori, uno è un battito di ciglia, l'altro un prisma con venti facce triangolari. Ho guardato a lungo uno specchio che mi ricordava quella che sembravo e non quella che ero, ma da oggi voglio navigare senza le vele. Lontano.

25 risposte su “Natale senza neve”

Buon Natale (in anticipo) anche a te Francy e ai tuoi cari, io passato Santo Stefano inizio a lavorare alla piattaforma (quella per i neo immessi in ruolo), proprio ieri nella mia scuola c’è stata festa con i genitori.
Io parto il 24 per Trapani (a proposito di Sicilia) e ritorno subito dopo l’Epifania!si, Natale è una nascita, la più bella

P.s. ieri ai bimbi di prima elementare ho raccontato il mio Natale di quando andavo io in prima elementare, faccine attente e curiose e ne è venuto fuori che anche loro come me già la sera della vigilia vanno a sbirciare sotto l’albero 🙂

Cara Francesca ti ringrazio per gli auguri ! Io non so se tu sei credente ma per me che lo sono il giorno di Natale è un giorno speciale perché si ricorda e si festeggia nello stesso tempo la nascita di un meraviglioso bambino a cui hanno dato il nome di Gesù!

Ho letto li tuo pensiero di natale e molto bello , e vero che ogni anno le festività sono molto scarse a causa della crisi economica,la cosa molto strana il clima e diverso dello scorso anno,senza la presenza della neve in montagna,i giovani si trovano all’estero per studio o lavoro con molti pericoli per la sicurezza,se ai bisogno di un compagno sono disponibile mi fa piacere conoscerti,ti ho visto nei concerti, o nei festival della canzone nella televisione,mi piace le tue canzoni,ti saluto salvatore c. Aspetto un tuo comento buon natale a te e a tutti ciao.

Ciao Francesca io. Ascolto sepre le. Tue. Canzoni e. Quest’anno a. Capodanno le. Tue canzoni. ? ciao Andrea

“Il Natale è quel periodo dell’anno in cui la gente scende nel rifugio della famiglia” (Byrn Rogers).
Proprio così. Natale è casa, è famiglia, è tornare in un luogo sicuro, caldo e accogliente, dove ci si sente a proprio agio, lontano dalle preoccupazioni di tutti i giorni.
Ma c’è anche di più. Tutto questo tuo pensiero nel Cassetto si può ricondurre al revery di cui parlavi. Anch’io a 25 anni mi sto trovando davanti al dilemma tra poter sognare e dover essere realisti, ma sono convinto che la soluzione sia proprio revery! Si deve sognare ma ad occhi aperti. La vita è revery: è agire nella realtà ma mossi dai propri sogni, è appunto sognare ma con gli occhi aperti.
E in fondo anche il Natale è proprio sognare ad occhi aperti, è l’atmosfera di attesa e speranza di quello che verrà. Ma ancora di più, il Natale è il periodo in cui tutti danno il meglio di sè e in cui la realtà arriva quasi a combaciare con il sogno; è il periodo che più incarna il concetto stesso di revery.
Natale è un sogno ad occhi aperti. Natale è revery! 😉

Tanti tanti auguri di Buon Natale, Francesca. 🙂

Claudio

il Natale e’ il freddo di una mangiatoia dove l’unica cosa che ti scalda sono il bue e l’asinello,il Natale e’ un po povero e molto umile….servono un abbraccio ,un coro di bambini e tanta semplicita’……BELLISSIMO FINALE PER DIRTI DI VERO CUORE FRANCESCA ….BUON NATALE…ti voglio tanto bene ,,,,,albino

Che belle parole, Francesca. E da un tempo già che non sento le natale, sono diventati un periodo di tempo che solamente voglio che finisca presto. È successo lo stesso con l’inverno. Dopo leggerti, mi sono trovata pensando anch’io le ragione per cui non mi piace più il natale da pochi anni fa.
E credo che questa è la cosa che mi piace di piú dei tuoi creazioni (siano canzone, siano questi testi nel blog): quello che scrivi mi obbliga a cercarmi, a chiedermi chi sono diventata.
Non so, è natale e forse precisamente per questo sono un po’ più emozionale dal solito. Grazie per tutto che crei, e buon natale.

Ancora una volta hai dimostrato quanto sei profonda e sensibile!!!
Grazie Francesca per questa tua riflessione condivisa, ricambio gli auguri con poche e semplicissime parole: Buon Avvento ♥♥♥

Ciao Francesca, voglio farti io un regalo di natale. Se non li hai mai letti ti consiglio due libri: “il mondo di Sofia” di Jostein Gaarder e “il codice dell’anima” di Hillman.
Buon natale

Ciao Francesca,

Anche io ti faccio gli auguri di Buon Natale a te e alla tua famiglia. Che il Natale ti porti tanta felicità e tutto il successo che devi meritare. Intanto “Almeno Tu” su YouTube è arrivata ad un milione di views. Aspetto solo di sapere cosa farai a Capodanno, se magari ti vedrò in TV oppure no. Saluti,

Emanuele

Francesca… davvero non capisco come facciamo ad aver gli stessi pensieri…

Grazie perché anche se non ti posso parlare a voce mi basta leggerti per trovare qualcuno che mi capisca.
Comunque mi piacerebbe fare una chiacchierata con te.

Buon Natale, ti auguro che sia semplice ma vero.

Per me il Natale è Mad World di Gary Jules, una cioccolata e la possibilità di sentire il calore delle persone a me care ( spesso sottovalutate durante la maggior parte dell’anno, a mio avviso). Io non ti conosco davvero ma sento di volerti bene. Forse è perché abbiamo lo stesso point of view, o forse è perché sei rara e inaspettata come l’abbraccio di una persona speciale. Tanti auguri peschetta ?

In fondo in fondo ho paura solo di me stesso.. Altro che Oceano Pacifico, io mi perdo sempre in un bicchier d’acqua, naturalmente in quello mezzo vuoto.

Grazie mille dei pensieri, buon Natale anche a te Francesca.

Buon natale Francesca, meravigliosa esploratrice.
Continua a viaggiare tra i pianeti del tuo universo, e presto troverai la tua galassia

Natale per me è nascita. O rinascita, e come tutte le cose appena nate sono piccole, fragili, semplici e sono così come le vedi, senza “maschere”. Un nuovo pensiero, un nuovo proposito, un nuovo sogno, un nuovo incontro…quante piccole cose possono nascere. Sta poi a ognuno di noi farle crescere con cura, impegno e amore. Buon Natale Francesca! Felice di condividere nel tuo blog un piccolo pensiero ?

É possibile fare un viaggio immaginario sognando,ma sognando che diventi realtà…poiché solo i sogni ci rendono vivi,e le persone che cerchiamo potrebbero essere fuori in quel mondo immaginario che nn conosciamo ancora,ma é forse li che dovremmo cercarle. E come scrisse Epicuro a Meneceo “non si é mai troppo giovani o troppo vecchi per conoscere la felicità !” E secondo me perché la dovremmo cercare nelle piccole cose come i sorrisi e gli occhi,è da lì che arrivano i primi segnali di felicità !!! Buone Feste !

Cara Francesca,
molte sono le cose che mi piacerebbe condividere con te…
vedere e sentire ogni sfaccettatura e colore del tuo diamante…e portarti il mio…
c’è una cosa però che ci tengo a dirti…

Le meraviglie e il bello di questo mondo, sono incredibili…
e innumerevoli…
Tu, sei una tra queste…
Quello che hai portato in quest’epoca con i tuoi mezzi e capacità…è l’amore…
la più forte e delicata delle qualità.

Sono Grato alla vita per avermi dato l’opportunità di conoscerti…e di sentire le tue bellissime canzoni…
qui…ed ora.

Happy New Year Francesca! I am a fan of you from China! I love your song Nessun Grado di Separazione very very much. It is definitely my favorite song in the year 2016. So nice to contact you and wish you all the best in 2017 and your future career! Grazie mille!

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