Merenda #2: Brush your hair like it could be tamed

*per merenda: la crostata indefinita.
Crostata di farro alla carruba, normalissima crostata, con una base di farina di farro perché penso che la farina di farro per le crostate sia ottima. È fibrosa e pastosa, è piena di retrogusti, tipo l’abbraccio di una mamma che non è un semplice abbraccio ma ha qualcosa in più, è consolatorio anche se non hai bisogno di consolazioni.
Come se fosse una crostata alla nutella, ma nutella appunto non è, spalmateci la carruba. Il carrubo è un albero sempreverde, questo mi dà molta speranza, e ne esistono piante con soli fiori maschili e soli fiori femminili, quindi uomo e donna non stanno mai insieme, se non raramente, e questa cosa invece non so se mi dà speranza ma se ce la fa il carrubo ogni tanto possiamo farcela tutti.
I frutti prodotti sono le cosiddette carrube da cui si può ricavare anche una crema spalmabile molto simile alla cioccolata.
Si tratta di una specie protetta, e fanno bene a proteggerla perché è speciale; fa tantissime cose belle e non chiede quasi nulla in cambio: quando fa caldo basta stare all’ombra delle sue chiome per sentirsi di nuovo super freschi, ed è davvero poco esigente, cresce anche nei luoghi più ostili ed aridi, perfino dove c’è un sacco di calcare.

Ed ho scoperto che il mio cuore è una lavatrice.*

Seconda settimana di settembre. I giorni si assottigliano, ricomincia la scuola, ma quando torni a casa dopo la lezione guardi un film sul divano e fai finta di essere ancora in vacanza.
La crostata da mangiare a merenda, che col caffè d’orzo sta pure bene, l’ho chiamata indefinita perché ci si sente ancora un po’ strani, un po’ fuori posto, ancora un po’ rosso vinaccia viola bordeaux marrone, indefinito.
E la carruba sa da cioccolata ma cioccolata non è. E il farro non è la solita farina. Ma proprio perché non sono le solite cose hanno una storia da raccontare.

Ho comprato il disco di Lisa la settimana scorsa e l’ho riposto nel sacchetto della farmacia.
Ci avevo messo dentro la crema da mettere sopra al sistema solare.
Il sistema solare è una famiglia, mi ha fatto un pochino male, soprattutto il pianeta Terra e Marte, ma lo sapevo già, sono pianeti complessi.
Il disco di questo momento un po’ indefinito è di Lisa Hannigan e si chiama At Swim.
Damien è un sole, forse è per quello che non me la sentivo di chiudere il cerchio, il cerchio del sole appunto, amata palla di fuoco, ma lasciarla così, sospesa, a metà che sembra una D. Ho tagliato il braccialetto quando è arrivato settembre, perché lui mi ha protetto come si protegge una carruba, ma poi bisogna anche tornare a camminare da soli.
Damien era un sole. Adesso lei è Plutone e se ne frega.

Sì sì, quel Plutone che non si sa veramente se sia un pianeta oppure no, e che ora è un semplice puntino sulla mia pelle. Ma c’è.

C’ero io che nuotavo nel vento e ora c’è lei che continua, a quanto pare, a nuotare. Ma sinceramente non ho capito dove. Perché ascolto e ascolto più volte ma non capisco in che piscina dell’animo si sia persa questa ragazza bellissima che ha anche lei un po’ le guance di pesca.
Sento suoni diversi, leggo parole lunari, ma di una luna che spesso è nel suo dark side. Non penso di averne capito i testi, mi sfuggono, mi sfugge tutto. È indefinito.
Ma la cosa sorprendente è che ho appena chiuso nel cassetto, ma a tempo determinato, il disco di Bon Iver, accendo la macchina e parte Fall e mi sembra che lei sia appena tornata da una merenda a base di crostata di carruba con Justin Vernon.
Ci sento quell’_autunno_, appunto, indefinito, ma che vuole già con orgoglio la neve, la neve a coprire tutte le cose.
Perché all the ladies call your name e sì, copriamole queste voci.

Ma è questa la storia d’amore più bella e travagliata del nostro secolo, sì per me lo è, ed è una storia che si conosce e non si conosce, che fa finta di non mancarsi, che rallenta velocemente, all our running is a crawl, che prova già un po’ a perdersi tra le pieghe del tempo, che è un po’ come il porto sepolto di Ungaretti, ed è nascosta in un porto Irlandese. Verso nord c’è sempre una risposta alla fine… run and fumes and from the north and burn for us right through the fall.
Lei è fanatica delle barche, starebbe tutta la vita in barca, ci suona ci canta ci vive ci viaggia, però segretamente e probabilmente non tanto per spingersi a largo, piuttosto per continuare ad osservare, seppur con distacco, quel porto irlandese.
And we’ll seize the captain’s wheel
A mutiny we’ve come to feel
When their aiming’s gone from view
With everything we thought to do
Oh, the devil won’t have me
I wonder who will, I wonder who will.

L come lei, come lontano e come legame, come lentezza e libellula.
D come destino.

Smettetela di correre proiettati in avanti, all our running ahead. Non si può sempre correre senza guardare in faccia nessuno e col cuore che perde pezzi metro dopo metro. Prima o poi ci si fermerà e forse si troverà una risposta. Il porto è sepolto, ma se si scava si trova, ogni fondale ha mille segreti.

Ho finito di ascoltare il disco e non mi sento particolarmente bene.
Un respiro.
+

Penso che a volte è come se il cuore dell’artista pesasse troppo. E affondasse. Ma anche l’àncora è pesante e si cala in fondo per tenere la barca in mezzo all’oceano. E lascia che chi sta sulla barca possa provare il brivido di stare ad un pelo dall’acqua.
Va bene così.
Non so se posso dire che io faccio (faccia) l’artista, però mi sento così. Magari semplicemente sento, ecco. Io sono una che sente.
Ma sentire non è ascoltare. Okay. A volte invece serve sentire, che è percepire, e non udire.
E così su due piedi mi sento di dire che a volte vorrei non sentire perché fa male un sacco. Mi sembra pure, in alcuni momenti, di sentire il pianto di un bambino che abita dall’altra parte del mondo, e le sue lacrime, come l’effetto farfalla, aprono una voragine dentro di me.
MA.
Meravigliosamente e tragicamente può esserci qualcosa di magico in tutto questo.
In una vita parallela avrei fatto l’ingegnere meccanico. Te lo giuro. Avrei viaggiato il mondo con una scuderia di macchine che corrono in Formula E. Amavo la fisica. Mi piace anche adesso, anche se non mi applico più in tal senso. Ma forse, negli Emirati Arabi e pure in Texas, avrei segretamente portato con me chissà quale aggeggio, quale libro, quale playlist. Avrei campionato i suoni silenziosi della macchine elettriche che rombano come una zanzara sulle curve dei circuiti e ci avrei fatto una composizione orchestrale tipo Stockhausen.
Posso essere sfacciatamente sincera?
Lo farò lo stesso. In qualche modo.
Se non sono qui per sognare che ci sto a fare qui?

Di Francesca Michielin

Ciao, mi chiamo Francesca. Sono nata il 25 febbraio e per mestiere vivo da vent'anni in un cassetto di sogni stropicciati. Le farfalle che abitano il mio stomaco passano di tanto in tanto a trovare i pensieri nella mia testa, dove vivono a forma di palloncini. Ho due cuori, uno è un battito di ciglia, l'altro un prisma con venti facce triangolari. Ho guardato a lungo uno specchio che mi ricordava quella che sembravo e non quella che ero, ma da oggi voglio navigare senza le vele. Lontano.

11 risposte su “Merenda #2: Brush your hair like it could be tamed”

Allora se vuoi te lo dico io: ci sei per sognare e far sognare noi, Francesca carissima!sei un’artista (in continua crescita) sensibile come poche!eh si, a volte pensare e sentire troppo può far male!
P.s. quanto alla scuola e lavoro ho novità interessanti, ma prima di dirtele voglio esserne sicuro!un abbraccio per te

Per un probabile errore di traduzione posso dire:
Sogna per sempre
Ma se non avessi cercato quella traduzione di “Ever Dream” non potrei dirlo.
Quindi:
Sogna per sempre

Ho sentito l’album di Lisa Hannigan, ma è decisamente un album che necessita più ascolti, e ho molto apprezzato la sua consapevole capacità di esternare coraggiosamente dolore e sofferenza. Segno di maturità personale. L’intensità già preconizzata nella sua voce e le atmosfere celtiche suggellano l’opera. In quel suo lato oscuro, come per ogni individuo, vi è forte la volontà di vivere. Il dolore che si fa cifra rivelatrice dell’esistenza. E nel suo “andare alla piscina” l’acqua, quale simbolo più corrente dell’inconscio, è spirito divenuto inconscio. E’ la fluidità del corpo governato dall’istinto, è il sangue che scorre, l’odore della bestia, la corporeità gravida di passioni. L’elemento purificatore e rigeneratore.
Una volta compresa l’ambivalenza e la duplicità di ogni cosa, di ogni verità, di ogni singola situazione e aspetto dell’esistenza, è solo allora che possiamo renderci disponibili a una scelta davvero libera, seppur tremando di fronte all’abisso. Grazie per la condivisione.

se non sono qui per sognare,che ci sto a fare qui???…francy non so cosa dirti,perche’ ho le lacrime agli occhi per l’emozione che mi e’ venuta leggendoti…da una semplice ricetta hai tirato fuori un discorso veramente da brividi,poi sei andata a spiegare ,anche attraverso la musica di lisa,come e’ nato il tuo tatuaggio ,che raffigura il sistema solare,e il fatto che hai dovuto tagliare il braccialetto”anno zero”di pistoia,perche’ la vita continua e non ci si deve fermarecosi che damien diventa il tuo sole…..il sentire che e’ diverso dall’ascoltare e,ti vedrei ingegnere meccanico,perche’ sono convinto che tu qualunque cosa avresti fatto,sarebbe stato lo stesso un successo…i tuoi sogni stanno diventando sempre piu’ i nostri sogni….L’AMORE ESISTE,E L’AMORE MIO SEI……..grazie francy

Francesca, ti dico solo questo. Sei bella, brava e sei sicuramente un’artista! Hai anche il vantaggio di avere solo vent’anni! Ma il mondo non e’ poi cosi buono come sembra. Esistono anche l’invidia e la cattiveria. Non lasciarti travolgere! Ciao Mirco

fra il mio cuore non vuole dubitare dell’unica persona che secondo lui è sincera, ma ce il resto che lo circonda che lo distrugge a furia di basta.. di adesso no…di risate a volte malefiche(per quello l’ultimo messaggio)…. io sono sincero con me stesso e lo voglio essere con te.. io amo te veramente con ogni millimetro del mio cuore.. se amo una persona amerò tutto quello che per lei è importante o almeno ci proverò con tutte le mie forze.. io sbaglio spesso e lo sai, a parlare tipo stasera prima di uscire, mi perdo in quello che sento che mi circonda, a volte non vedi ma senti e quello che senti ti uccide.. e lo colleghi a chi magari non dovresti, e io non voglio dubitare di chi amo, mai, e di certo non voglio far dubitare di me chi realmente tiene a me(spero ancora). tu sai che è da tanto che tenevo il mio cuore spento, tu mi hai ridato la una vita che vorrei vivere con te, e solo con te. e non sto scherzando. sto cercando di cambiare per te spero in meglio. io non voglio un’altra persona accanto a me.. io vorrei francesca semplicemente francesca. quella ragazza che quando sorride ha le guance rosa, quella che scrocchia le dita di nascosto.. quella che spruzza il profumo, quella che a volte difende quello che a volte si spegne e che a altri fa schifo. non voglio farti stare male e mai lo farei con cattiveria, ma troppe parole girano intorno e come ti ho detto a volte ti levano il sorriso. quando senti quelle canzoni che parlano d’amore sono solo per arrivare al tuo cuore….. è li che vorrei perdermi, come sai.. non vorrei sentire altre mani. ma io non posso fare tutto a occhi chiusi e bussare dove non dovrei. e sai bene perchè, se guardi bene nel tuo cuore lo sai. ricordati e non dimenticarlo mai se puoi, che so bene io e penso che ormai anche tu lo sai quanti difetti ho.. ma spero che ormai sai che non mi piace essere falso.. almeno con chi se lo merita, con chi ha fatto tanto per me. ti chiedo scusa ogni giorno per cosa ti faccio e che ti ho fatto passare.. non dubitare di quello che sono, non avere paura di me ti prego.. so che stasera ho detto cose stupide ma dopo un pò almeno a parole dovevo sfogarmi.
io purtroppo sono cresciuto con persone strane e quando cresci con certe persone non cresci troppo perfetto. stasera sono uscito e gli stessi problemi e ricordi che ti ammazzano tornano, ma stasera avevo un’pensiero forte nella mia mente e nel mio cuore che li teneva accesi.. eri te..
“io vorrei incontrare te prima, non farmi fare il passo più lungo della gamba e farmi vedere troppe persone tutte in una volta, se ho te al mio fianco e so che sei sicura di quello che sono per te, so di avere una complice e di essere piu forte”.
scusami veramente dal profondo del cuore se spesso ti faccio soffrire, a me interessa solo che tu e il tuo umore non ne risentite.

so che non è natale, ma ho trovato una frase che mi piaceva per te.
“…..lui gli disse…”cosa vuoi per natale?”
…lei rispose:”solo una cosa.. una felicità senza via d’uscita..”
lui in silenzio le aprì le dita:”tieni, questa è la mia vita”
….lei sentì forte battere il cuore e si ritrovò le mani sporche d’amore….”

notte <3

Grazie.
Grazie per questi palloncini.
Perché mi aiuti a liberare anche i miei,di sogni nel cassetto.
<3

Mannaggia Francesca sono troppo lunghi questi blog. Così facendo li rendi meno accessibili.

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