Luglio Quarto – L’Aria

Lugliocolbenechetivoglio è agli sgoccioli.

Che cosa malinconica. Ma se non finisce, non potrà tornare.

Mi piace luglio, da sempre. La magia di quelle notti di mezza estate, la magia di queste. Luglio ha agosto nella mente per non pensare a settembre. Luglio è un tenero cuscino che profuma di camomilla alla vaniglia.

Dopo le caverne, dopo il mare, dopo i boschi, ho passato, dopo tanto tempo, una prima vera e propria settimana a casa, in mezzo alle amate colline di una città che non sa bene cosa sentirsi, che non è più piccola, ma che non è grande abbastanza. Come me.

Hometown Glory

È famosa per il vento. È fatta per il vento.

Una città che è più un crocevia di identità, all’imboccatura della valle, col sole che per poco la bacia tutta prima di ritirarsi sotto le coperte, dietro le montagne, che sono piumoni verdi di un letto matrimoniale. Arriva tanto, tantissimo vento. E tutto questo vento da decenni mi piace e mi scombussola i capelli. Sarà un fattore di DNA, sarà che se nasci in Alaska hai le narici più larghe e se nasci in mezzo al vento sarai destinato ad avere per tutta la vita i capelli spettinati, che non rispettano mai la piega, nemmeno quella della più premiata parrucchiera.

Il luogo migliore per respirare il vento è andare in mezzo al ponte che collega le due parti, che si amano e si odiano come due perfetti amanti. Dal ponte, in bilico sul fiume, si sente tutto. Ricordi freschi, memories are fresh, voglia di sognare, fresca, gente che sorride e che si arrabbia e che si dà appuntamento, gente in bici anche se non si potrebbe andare in bici, gente che beve l’aperitivo e che si beve con gli occhi di chi condivide quell’aperitivo, una bolgia di anime scombussolate, abbracci tra chi arriva dalla destra del fiume e chi arriva dalla sinistra, are the wonders of my world.

La mia prima nota emessa fuori dalla scatola risale a un torrido luglio di cinque anni fa e ora che siamo di nuovo a luglio, chiuderò il cassetto per un po’.

Il cuore mi traboccò improvvisamente tanto che mi fermai.

Dopo le fiamme provate, dopo le gocce versate, dopo le radici piantate, arriva quella cosa che si chiama etere ma che per tutti noi è conosciuta semplicemente come aria.

Ma l’aria non è il vento.

Il vento non c’è sempre, l’aria sì. Ed è invisibile ma permane.

Si diVenta, io diVento e tu diVenti, ma non per forza continua-mente. A volte ci si ferma, e anche se quando plani giù dalla collina con la bici l’aria è più forte ed è più fresca e ti sembra di provare la più grande delle gioie, l’aria c’è anche quando stai in piedi con lo sguardo fisso verso qualcosa che non conosci e ancora non sai. Soprattutto, l’aria c’è anche in salita, anche quando pensi che ti manchi.

Perché si respira, sempre. Coi polmoni più o meno dilatati, e col cuore più o meno palpitante.

Sono quella che ama le montagne russe e più sono adrenaliniche più sono felice, sono quella che vive nei sogni stropicciati e non ha tempo di distenderli, sono quella che sente in maniera amplificata i suoni e le emozioni e associa i profumi ai ricordi, alle persone, ai mesi dell’anno, quella che vede una camicia di lino e si ricorda cosa ha mangiato per colazione il giorno in cui un cantante ha cantato quella canzone su un palco con le luci che erano viola misto ad arancio; sono quella che piange in faccia senza paura perché ha paura, quella che quando piove non apre l’ombrello, sono quella che lancia i colori addosso alla tela, quella che odia il bianco e il nero ma cerca la sfumature ad ogni costo (a meno che non si tratti della Juve); sono quella che “incasinatemi la vita e vi amerò”, quella che ama attorcigliarsi e intrecciarsi con se stessa e con qualcuno fino a creare un nodo impossibile ma che sarà tragicomico sciogliere, quella che avrebbe vent’anni (+1). Ma se passi la vita a rotolare giù da una collina con la mente a 200 all’ora puoi spiaccicarti al suolo come le palline di un gelato su un cono troppo piccolo.

Fermarsi non significa lasciare se stessi… fermarsi è raccogliersi. Non come un cucchiaio, non come i cocci su un pavimento, no, assolutamente no, raccogliersi come cullarsi e abbracciarsi e sentirsi. Raccogliersi come il farsi una domanda, come interrogarsi: pensa a cosa farebbe l’amore al posto tuo.

Cosa farebbe l’amore al posto mio?

Ci sono quei fogli di carta che se li fai scorrere rapidamente ti fanno vedere un bambino che corre e che si muove velocissimo. Ma se ti fermi e respiri capisci che è un’illusione ottica. Sono tanti fogli di carta disegnati.

Respira.

A volte assecondiamo troppo il vento, sai, secondo me è così.

Ci si lascia trasportare, si va dove soffia forte, perché è galvanizzante l’idea di una vela che si gonfi facilmente e di una nave che si muova senza troppa ricerca, si assecondano cose in cui non si crede, si confonde l’euforia con l’entusiasmo, si va dove si sta comodi, si fanno promesse, si sogna di stare dall’altra parte dell’oceano per essere contenti, si sceglie ciò che è facile e non ciò che (forse) è giusto.

Allora, respira.

Pensa a cosa farebbe l’amore al posto tuo. Per qualcuno. L’amore per te, l’amore per te stesso, l’amore.

Potrebbe fare finta di niente. E quando c’è odore di bruciato spruzzare del profumo per coprire tutto. Oppure aprire la finestra e arieggiare la stanza.

Ho lasciato troppi compiti di matematica in bianco perché non ero in grado di respirare.

Troppi, davvero troppi. Potenziali bei voti trasformati in insufficienze. Persone che credevano fossi stupida quando semplicemente non riuscivo a gestire la mia ansia o qualsiasi altra cosa fosse.

Il diaframma. Benedetto diaframma. Mi frega da una vita. Nella matematica e nel canto.

L’ossigeno al cervello, alla pancia, al cuore è la migliore medicina.

Si passano mesi a pensare di essere scemi, o di essere insicuri, o a fare cazzate, quando basterebbe respirare.

Respira anche quando pensi che di aria non ce ne sia perché fa troppo caldo per sentirla.

Respira anche se fa talmente freddo che pensi che ti ghiaccerai il cuore.

Respira ad alta quota e anche con una bombola d’ossigeno nelle profondità del mare.

Respira per gonfiare un palloncino, perché si gonfi il più possibile, perché diventi grande e voluminoso.

E se puoi, non farlo scoppiare mai più.

Buon agosto a tutti, ci leggiamo a settembre.

Di Francesca Michielin

Ciao, mi chiamo Francesca. Sono nata il 25 febbraio e per mestiere vivo da vent'anni in un cassetto di sogni stropicciati. Le farfalle che abitano il mio stomaco passano di tanto in tanto a trovare i pensieri nella mia testa, dove vivono a forma di palloncini. Ho due cuori, uno è un battito di ciglia, l'altro un prisma con venti facce triangolari. Ho guardato a lungo uno specchio che mi ricordava quella che sembravo e non quella che ero, ma da oggi voglio navigare senza le vele. Lontano.

30 risposte su “Luglio Quarto – L’Aria”

Ok, Francy come sempre mi accorgo che riesci a dare forma ai miei pensieri!nello specifico l’ansia per i famosi trasferimenti che ancora non escono, voglio provare a seguire il tuo consiglio di respirare forte!!
Grazie del tuo bel blog e buon agosto a te, Peach.
Ci rileggiamo a settembre e per quella data sarò più tranquillo, un abbraccio e buone vacanze, a settembre ti farò sapere come andrà.

Luglio, da sempre, è il mio mese. Ogni 31 di questo mese, poi, aggiungo un anno in più alla mia vita. Uno in più, niente altro che un numero, parafrasando il buon Pezzali. Però, con il tempo che accelera e con la vita che brucia troppo in fretta, questo mese comincia ad angosciarmi un pò. Forget it! E trascorri agosto serena e tranquilla. Fermati, riposati e preparati mentalmente per il tour. Ci s’incrocia il 25 di ottobre nella Capitale. ” Se beccamo all’Orion!”, come diremmo da queste parti…

My air is love, because:
When love comes to you, nothing can stop her.
When love gets in you, nothing can get her out.
When love sings you sth, nothing can get her out.
When love hugs you, nobody can get her place.
When love shows you the beauty, nothing can stand in front of you.
WHEN LOVE GIVES YOU A PEACH, YOUR LIFE BECOMES PEACHY.
BECAUSE LOVE IS INFINITE,
AS WE ARE.

buon agosto anche a te cara francesca….il tuo cassetto chiude un mese e va in ferie,ferie che meriteresti anche tu….beh,almeno una settimana sei riuscita a farla a bassano ,tra le tue bellissime colline ,e io usando l’aria e il vento ,ti voglio mandare un grosso bacione,lungo 240 km,in direzione est,tra quelle bellissime colline.in quella casa piccola e tutto giardino,dove vive una 21enne stupenda,meravigliosa….per me sono stati cassetti emozionanti,coinvilgenti e le tue parole mi sono entrate nel cuore….buon agosto ..ti voglio tanto bene francesca,e…auguri per gli esami…. A SETTEMBRE ,un po mi mancheranno,ma e’ doveroso staccare un po’……LA FIGATA #NEL CASSETTO E’ TROPPO FIGATA

Mi hai fatto commuovere. Mi mancherà leggere le tue bellissime parole, ad Agosto. Ma una pausa alla scrittrice non manca. Buon riposo, piccola. Let it go. ♥

Devo dire che è un pensiero molto lungo e forse quello che mi piace più di tutti. Un piccolo commento sulla fine. Devo dire che questo blog ormai fa parte di me, sarà difficile il mese prossimo arrivare a mercoledì e pensare : “Stasera non c’è il blog di Francesca”, mi sono affezionato troppo. Detto questo voglio dirti che io insieme ad un altro mio amico abbiamo messo su una fan page su Instagram che si chiama francescam_fanpagepeachiers e a cui tu hai già messo un “Mi piace”. Siamo molto contenti se ci fai un giro e se ci fai sapere se le immagini che io modifico ti piacciono molto. Grazie se lo farai. Speriamo di vederci presto, prima di Ottobre ovviamente a Parma. Un Saluto,

Emanuele

Ecco il “tuo” ponte (il video é su Facebook). Domenica scorsa, 24 Luglio. Ho ancora quell’aria nei polmoni e la sua trasposizione di una soave musica di un “pianista solitario” che allietava le anime erranti e locali. Il calore del sole e il canto delle cicale che mi accompagnavano mentre percorrevo una strada incorniciata fra prati sfiancheggiati dalla canicola. Nel cuore un unico desiderio: incontrarti, stringerti la mano, ed esprimerti, guardandoti negli occhi, la mia sincera ammirazione. Ma il vento non è stato favorevole. E come una piccola chimera mi è rimasto nella mente la figura indefinita di una ragazza sfuggente al mio passaggio, della quale ho potuto però cogliere, per un attimo, il suo sguardo ma non l’identità. Forse un giorno il vento o la sempiterna aria mi accompagneranno più benevoli. Mi rimarrà sempre il dubbio. Lo lascio vivere.
E chissà…se ci incontrassimo potrei davvero incasinarti la vita…
In bocca al lupo per le tue prossime esibizioni.

Non potevi scegliere parole piu’ belle per dirci arrivederci.
Io la ricordo la tua citta’… e’ stata nel mio cuore per un’anno.
Un’anno di valige, zaini, libri e cuffiette nelle orecchie ogni venerdi e domenica (a parte qualche eccezione).
E’ stato un’anno anche di cambiamenti. In me in primis.
E di sofferenza… tanti pensieri che prevalevano su tutto e non potevo scacciare dalla mia mente. Notti insonni. Meta’ anno universitario buttato via con troppi esami falliti. Universita’ dalla quale mi sono poi ritirato…
… Non potevo fare cosa migliore!

” Ferirsi a volte puo’ aiutarti piu’ di stare bene,,

E’ maledettamente vero! E io ancora faccio fatica a crederci!

Mi viene quasi da piangere ora… non mi vergogno a dirlo… non piu’, non voglio piu’ vergognarmi.
Alle medie ero io quello che piangeva piu’ di tutti. Molti volevano farmi piangere, anche fino a poco tempo fa. Ma va bene io non ho paura.
Non voglio sembrare forte. MAI piu’.
Voglio essere, voglio sentirmi vivo. Voglio vivere. Voglio amare

Sai e’ strano, quando ho ascoltato e ascolto ” Tutto Questo Vento”, mi immagino e mi sono sempre immaginato, sia stata scritta a Bassano e immagino tu che la canti lungo il viale alberato di fronte alla stazione dei treni.
Poi, non so il perche’, ma mi fa balzare sempre un’immagine nella mia testa: la visione di uno scorcio, da un piano alto di un condominio dal quale si vede una strada e altre case/condomini tipici del centro storico di qualche citta’ con anche degli alberi privi di foglie. Il tutto di sera.

Lo sai… io conservo ancora dei biglietti di un’anno fa per il treno che va da Bassano Del Grappa a Trento. Non me ne voglio separare e credo di non dover spiegare il perche’ 😀
A tutto questo si aggiunge il fatto che, fino a Gennaio di quest’anno, dove, per caso, ho voluto ascoltare delle tracce di quell’album con i contorni rosa, propostomi dall’applicazione con la quale ascolto musica in streaming, non sapevo della tua esistenza!
scusa davvero l’ignoranza

Hai scritto un’insegnamento (uno dei tanti) molto giusto questo mercoledi. Per me importante. Fermarsi.
“Lasciare che il mio spirito si liberi nell’aria e trovi la sua dimensione…”
Le cose diventano, e’ sempre cosi e sempre sara’, ma io mi voglio buttare in questo cerchio di fuoco. Non voglio dare piu’ troppo peso alle cose. Non piu’ di quello che meritano. E di certo ne meritano molto meno rispetto alla vita stessa. Al godersela, al viverla al meglio. Giorno per giorno.

Voglio abbandonarmi al flusso…

“ieri e’ storia, domani e’ un mistero, ma oggi e’ un dono… per questo si chiama presente.”
Diceva una vecchia tartaruga 🙂

Trovero’ la mia strada. O forse, meglio, continuero’ a seguirla. E la prossima volta che capitera’ qualcosa di spiacevole, cerchero’ di ricordarmi che l’amore e’ una pioggia di colori 🙂

Grazie ancora di tutto

P.S. Per quanto riguarda il lasciar andare, ascoltati Delirium degli Epica 😉

Arrivederci

Ciao Francesca, non potevi che concludere così il tuo ultimo pensiero di Luglio. Proprio per questo mentre leggevo ho preso alla lettera il tuo consiglio e ho iniziato a respirare…lentamente. Ho assaporato ogni tua singola parola. 🙂 Davide.

Luglio é sempre luiglio.
Il primo mese della seconda metá, é un po’-come se fosse gennaio, ma in estate, é l’inizio di qualcosa.
Luglio é bello per tante cose, non hai nostalgie e ansie perché sei nel bel mezzo dell’estate,ergo ti rilassi, ti diverti, in pratica c’é aria intorno a noi e respiriamo.
Diceva il caro Tonino Guerra:
“L’aria è quella roba leggera
che ti gira attorno alla testa
e diventa più chiara quando ridi.”
Parole sante!
L’estate é il mio periodo preferito, é il periodo in cui non ho ansie, sono mega rilassato, ho sempre le finestre aperte x far arieggiare.
Il resto dell’anno vivo quasi con ansie e preoccupazioni, i miei migliori amici sin dai tempi della scuola.
Mi ricordo che alle medie sia per una professoressa strega che ce l’aveva con me
senza motivo, ero un agnellino,e sia per dei compagni di m…., una brutta classe, decisi di non studiare per tre anni, mi mettevano ansia,ma troppa che a volte mi ammalavo per finta x non andare a scuola, non ero stupido, lo purtroppo lo pensavano, anzi a volte senza studiare stracciavo tutti.
Per miracolo non sono stato bocciato in quei tre anni, ma alle superiori mi son predo la rivincita, voti alti e tante soddisfazioni, avevo trovato l’aria che mi mancava, fiducia dai prof che mi stimavano tutti, senza pregiudizi e dei buoni compagni, era l’eden! Respiravo!
I compiti di matematica li finivo in mezz’
ora su due ore a disposizione, bei tempi!
Non penso di essere scemo, forse un po’ lo sono, ma solo per le battutacce demenziali xD
Insicuro tantissimo! É il mio secondo nome all’anagrafe…Francesco Insicuro Zam…..
Son d’accordo con te, bisogna respirare sempre, in ogni modo ed avere sempre un palloncino in tasca.
Ci leggiamo a Settembre per le impressioni post estate, pre tour!
E soprattutto spero di incontrarti per le bellissime vie di Polignano.
A presto Meravigliosa Creatura!

Dulcis in fundo l’aria, il mio elemento. Il mio legame con l’aria è nato un po’ per gioco, ma con il tempo ho notato che mi rappresenta particolarmente bene: è calma, riflessiva, non la noti ma c’è e ti sostiene; però può anche agire generando il vento e liberare la sua energia sopita, latente. Destino vuole che fosse scritto anche nelle stelle perchè l’Acquario è in realtà un segno di aria. E giusto per continuare con la dualità tra acqua e aria, anch’io vivo in un luogo nè piccolo nè grande e un posto ventoso, ma è un vento che viene dal mare infrangendosi sugli scogli insieme alle onde e anche dal balcone posso sentirlo arrivare e respirare.
Respira….. Una delle più belle definizioni che ho letto sul respiro è di un monaco buddista che lo descrive come “il ponte che collega la vita alla coscienza, che unisce il corpo ai nostri pensieri” (Thich Nhat Hanh).

A questo punto però non posso non salutarti e dirti arrivederci a settembre con una citazione che per me significa molto perchè esprime sorprendentemente il mio rapporto con il vento. È una frase che forse si trova già in questo Cassetto e per la quale non posso non approfittarne per ringraziare chi me l’ha trasmessa ?:
“Lasciami qui, immobile. In mezzo a tutto questo vento non ho paura di difendermi davanti a tutto questo tempo. Parlando mi confondo e poi non mi rendo conto che in fondo so come restare qui senza cadere più.” (Francesca Michielin) 🙂

Ciao Francesca ! Mi piace quello che scrivi e il tuo stile. A volte per me sei un po troppo complicata e forse non riesco a comprendere tutto ciò che vuoi esprimere. Adesso che sei uscita dalla scatola e giorno dopo giorno stai acquistando consapevolezza delle tue doti musicali e non respira prima forte molte volte poi via via respira ancora e ancora fino ad acquisire uno stato diciamo più rilassato che ti permette di gestire in modo ottimale le tue emozioni . Sei una ragazza tanto intelligente ma secondo me devi imparare a gestire in modo più rilassato ogni istante della tua vita perché altrimenti l’ansia ti frega o come dici tu il diaframma. Personalmente continuerò a seguirti e a starti vicino per farti sentire il mio affetto. Passa una buona estate cara Francesca! Un abbraccio forte forte!

Dimenticavo… cosa farebbe l’amore al posto mio?
Una domanda che non mi ero mai posto, della quale non credo di conoscere appieno il significato.
Tuttavia, ieri, prima di dormire, me la sono posta. E mi e’ giunta la risposta:
” Tu amor es puro, como las montagnas. Tu amor es libre como el viento.. ,,

A questo punto posso solo dire: vediamo che succede.

E Poi, Francesca…

Ti auguro tanta luce, tanto amore, tanta gioia e soprattutto ti auguro buone vacanze!

Ciao Frenci
Non ho mai provato un’emozione così grande nel leggere le tue parole. Un’emozione che mi ha portato al pianto.
Respirare. Respirare è un verbo vitale per l’esistenza umana. A volte trattenamo il respiro.. a volte ci manca il respiro. Molte volte crediamo di essere i migliori.. vogliamo vincere su tutto e non vogliamo più respirare per paura di perdere. Ognuno ha le sue debolezze.. ognuno ha paura di qualcosa. Sai Frenci, una persona mi ha insegnato una cosa molto importante.”Non ti arrendere mai” anche se hai davanti un muro altissimo anche se hai una malattia terminale anche se hai un compito di matematica tu non ti arrendere. Respira profondamente e vai avanti sempre e vedrai che sarai tu la vincitrice. Un ultima cosa.. lotta, lotta sempre per quello in cui credi perché se “Non ti arrenderai” troverai una gioia immensa che ti riempirà il cuore per sempre.
Ti voglio un mondo di bene. Un bacio.
Sara

Ciao Fra, rieccomi, sono quello che ha scritto l’ultimo commento sul tuo discorso del seme! Sai, sono rimasto molto colpito in positivo quando ho letto che ti piace tanto il vento, anche a me piace tantissimo sai? Più il vento è forte, più mi piace e mi diverto! Mi piace soprattutto sentirlo di notte quando ulula e sbatte le cose, mi dà una carica di adrenalina incredibile! Il mio sogno infatti è proprio quello di andare a Trieste a sentire la bora. Non saprei da cosa derivi questa mia passione per il vento! Forse sarà dovuto al fatto che sono non vedente, proprio per questo utilizzo un iphone e un mac per navigare e scrivere, perché i prodotti della Apple hanno un lettore vocale dello schermo che permette a noi ciechi di poterli utilizzare praticamente in modo autonomo. Anch’io vivo di musica, infatti suono un po’ il violino e la batteria. oh mamma! Mi sono dilungato troppo come al solito! Ti auguro un buon mese di agosto, ci rileggiamo a settembre! Ciao!

Sono pienamente d’accordo con te: a volte ci vuole una pausa. Tante volte lo penso anch’io, anche se di solito, più che respirare, nella mia testa lo chiamo ascoltare: spesso siamo assordati dai nostri pensieri, tutto scatena un nuovo ragionamento, un flusso di immagini e parole ne stimola un altro, poi c’è un avvenimento, banale od esorbitante che sia, da viaggio intercontinentale ad un profumo che ci porta ricordi sopiti: se i pensieri potessero essere misurati tramite un’unita di calcolo, non immagino quanti sarebbero quelli che può innescare anche solo uhm non so… una folata di vento, per rimanere in tema! Beh ecco, tutti questi pensieri ci accompagnano ed è grazie ad essi se esiste il nostro io, ma a volte gli eventi, donde i pensieri, sono tanti e talmente repentini che possono assordare, far perdere il filo, come un mucchio di spaghi colorati gettati alla rinfusa su quello che stavamo seguendo. E per questo, a volte, mi sopraggiungono come delle epifanie e capisco che devo abbassare un attimo il volume della mia testa, e fermarmi ad ascoltare: apro bene le orecchie, a volte socchiudo gli occhi, altre li spalanco (dipende) ed inizio ad ascoltare tutto, dall’idilliaco canto degli uccelli, ai colpi di tosse insistenti di un anziano, alle macchine che sfrecciano, l’importante è ascoltare.

Ciao Francesca, io ti scrivo da una città affacciata sul mare con alle spalle le colline e un altipiano. Una città dove di vento ce n’è tanto e spesso. A me piace pensare al vento come l’aria che prende vita e che si muove e che vivacizza tutto ciò che le sta accanto. Smuove il mare e gli oceani creando le onde, spazza la terra, dirada le nuvole o le fa ammassare fino a piovere. Ma ogni tanto anche l’aria smette di muoversi, il vento cessa, le foglie restano immobili ed il mare si appiattisce, tutto si quieta….e respira. Hai perfettamente ragione, ci si lascia trasportare troppo dal vento e ci si ferma troppo poco a respirare. Quando d’inverno cammino per le vie del centro e la Bora soffia impetuosa faccio quasi fatica a respirare. Il vento è così forte che sembra trascinare via tutta l’aria e non resta più nulla da far entrare nei polmoni. Oppure ne entra talmente tanta, così violentemente, che non riesco a trattenerla. E mi rendo conto che non sono mai stato capace a gestire le emozioni, o le soffocavo o ne venivo travolto. Quando invece sarebbe bastato fermarmi a respirare, magari a fatica ma respirare.
Ora non ti tedio più, ti mando un grande saluto e un forte abbraccio dalla mia città, capitale della Bora che insomma avrai capito essere Trieste. Se un giorno ti capita vieni a visitarla, magari d’estate quando c’è poca Bora e puoi anche fare un tuffo in mare. Ne vale la pena! C’è anche un sito paleontologico dove puoi incontrare il dinosauro Antonio ?. Ciao, a rileggerci a settembre! P. S. : se passi di qua fammi un fischio che vengo a salutarti! ?

Ciao Francesca, mi chiamo Stefano e sono un tuo fan. Ho letto i suoi post sul tuo blog e mi sono piaciuti. Scrivi delle cose meravigliose, sei grande. ??
Un abbraccio e tanti saluti, spero di avere una sua risposta.

Ciao Francesca, mi chiamo Stefano e sono un tuo grande fan. Ho letto alcuni post sul tuo blog e mi sono piaciuti tanto.
Mi piace ascoltare le tue canzoni, sono bellissime.
Un abbraccio e tanti saluti, spero in una sua risposta. ??

Okay,adesso respiro.
Respiro profondamente,fino a scoppiare,fino a piangere,finché la calma non sopraggiunga e non mi consoli.
Sai,questi pensieri nel cassetto sono per me come una specie di vangelo della domenica: non capisco mai il perché,ma l’argomento è sempre quello giusto.
Quindi Grazie, anche se non leggerai questo commento,come quelli che ho scritto le altre volte,perché non mi aiuti solo con la tua musica,quindi grazie,perché sei il mio idolo,grazie perché le parole sono magiche.
Grazie da fan un po’ svampita che forse incontrerai tra tra tantissime persone il 25 ottobre.
Un bacio

Ciao Francesca, ho scoperto l’esistenza di questo blog da poco e perciò ho letto tutto ciò che hai scritto uno dopo l’altro e… che dire… sono rimasto senza parole. Hai dato forma ai miei pensieri.
Ora voglio parlarti un po’ di me come (forse) lo diresti tu.
Quando ero piccolo ho insistito molto per far dipingere la mia camera blu e ora è un piccolo cielo dove vagano i miei palloncini. Di rado ne libero qualcuno, forse per paura che non ritorni più o scoppi. Mi piace l’idea di dormire in un cielo stellato sopra tutto e tutti, anche se c’è sempre Qualcosa sopra di noi. Ma nella mia camera c’è anche un quadro che rappresenta un fondale marino con dei delfini, così quando mi va riposo nel mare cullato dalle onde. Mi piace stare con me stesso nel blu, ma senza arancione cosa farei?
Esco dal mio cielo e mi immergo in un mondo di pastafrolla, dove ogni giorno si sfornano biscotto deliziosi ma anche bruciacchiati.
In questo mondo io mi sento un germoglio non ancora pronto per liberarsi dal seme ma che inizia ad uscire alla luce.
Sono un vulcano stracolmo di lava che non erutta per paura di ferire qualcuno.
Sono un palloncino che non riesce a volare libero e deve rimanere nel piccolo cielo di qualcuno.
Sono una bolla di sapone così leggiadra ma così fragile.
Il fiume del mio cuore non ha incontrato ancora nessun fiume pronto a gettarsi completamente in lui, però contiene un po’ d’acqua di ogni persona che ha condiviso le sue emozioni con lui. Nel mio fiume ci sei anche tu, con le tue canzoni e i pensieri che hai scritto qui. Sarebbe fantastico se scrivessi un libro dove i protagonisti fossero proprio i tuoi pensieri.
@giorgiosavoiaa_ è il mio account su Twitter dove mi farebbe molto piacerebbe che tu mi seguissi.
Grazie veramente di tutto. Spero ti sia piaciuto ciò che ho scritto.
Buon agosto, ci vediamo a settembre Peach.

ieri ho parlato con il mio cuore….. e lui mi ha detto chiaramente che non vuole restare più con me… ma che vuole stare solo con te… grazie di esistere.. <3

Tempo fa ti avevo scritto che ti avrei comunicato la sede: mi hanno assegnato un istituto in un paese montano sull’Appennino (ancora non so la sede), oggi ti scrivo per dirti che con le tue canzoni mi dai la forza per andare avanti e lottare, ti seguo (come sai) fin dai tempi di Distratto e mi dispiace non avertelo detto a Mantova(abbiamo fatto la foto assieme e tu mi hai detto vuoi che la scatti io?).
Scusa questo post sfiduciato e impaurito ma ancora non so nemmeno dove andare ad abitare, ma ci tenevo a ringraziarti di tutto, se non vuoi pubblicare il post non fa niente, forse è meglio ma almeno so che lo leggi, ti voglio bene Francy, non cambiare mai il tuo modo di essere perché sei una ragazza dolcissima e un talento prezioso da difendere.
Claudio

Ciao Peach, passo di qui a rileggere questo pensiero adesso, adesso che Settembrè ha bussato alla nostra porta. Questa estate per me é stata diversa, sono stata di nuovo lontana da casa per due mesi per lavoro. Di nuovo da sola in mezzo alle montagne, queste montagne che ogni mattino all’alba mi hanno dato il buongiorno. Peró ‘quando sei solo, sei tutto per te!’ Ed ogni giorno scopro sempre piú quanto sia bello esserci per sé stessi e per approfondire e far crescere il piú difficile dei rapporti. Sai in questi due mesi, di tempo per respirare ce n’è stato davvero poco, abbiamo corso un bel pó in cucina.. peró sono felice, sono felice perché nonostante tutto torno a casa ancora una volta con uno zaino pieno di nuove esperienze e di nuove consapevolezze, torno a casa con la voglia di rimettermi in gioco e fare sempre del mio meglio. Ci saranno delle decisioni da prendere e delle scelte da fare, per me, per il mio futuro. La prima cosa che faró , quindi, sará respirare forte.. e bene inizieró proprio domani mi sa.. oggi é stato l’ultimo giorno di lavoro, domani all’alba saró di nuovo in viaggio. La mia destinazione sarebbe dovuta essere la mia città, Napoli, ma proprio quando ho saputo la data della partenza, ho anche scoperto che domani qualcuno suona a Bologna. Avevo messo in conto di vederti direttamente ad Ottobre, ed invece quando meno me lo aspettassi, é arrivata questa occasione.. GRAZIE sempre Francesca! A domani ❤

Ci vogliono un miliardo di stelle per illuminare l’universo, ma basta un tuo sorriso per illuminare il mio ? TVB

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