Merenda #6: Look me in the eyes again

*per merenda: vorrei essere semplice e autentica questa volta, vorrei essere semplice e autentica come una volta, e rispolverare la parte più pura di me, che è fatta di latte coi biscotti.
Quello che preparavo per Babbo Natale, quello che non potrei più bere, quello che non potrei più mangiare. È tutto molto simbolico ma è il filo conduttore di una vita fatta di mercoledì, di merende così immediate e al contempo quasi trascendentali, perché sono il bisogno primario di un’intera esistenza, che in famiglia riguarda tutti. Un bicchiere di latte coi biscotti vuol dire “cullami”, vuol dire “dimmi che andrà tutto bene”, vuol dire “domani la verifica sarà difficile ma io ce la farò”, vuol dire “stasera ho bisogno di te”.*

Le colline dietro la Latteria Molloy mi hanno regalato un senso di pace, di calma, prima della tempesta. Io ve lo dico con molta onestà, non pensavo che Brescia fosse così bella.
Sarà che me la vivo sempre male, è la fermata prima di Milano, però ha degli spazi verdi che ti aprono la testa, e io ne ho sempre bisogno.
Casino. Rumore. Orecchie. Fritto. Scosse. Schiocchi. A volte la musica è anche questo, a volte i timpani diventano la griglia dove fai la carne ai ferri. E io ascolto poca musica dopo che ho mangiato quindici braciole sennò non ce la faccio più.
Eppure, solo una canzone mi culla sempre in questi giorni ed è il mio sorbetto al limone.

Ma devo fare una premessa.
Ho preparato la playlist pre concerto e senza che io lo volessi mi sono imbattuta in questo pezzo.
È il primo brano della playlist e in un certo senso è il primo anche di tutto il live e ne sono felice, ma non so se ve ne siete accorti…
Quando ho visto che era dagli Stateless, mi è venuto subito quel flash alla Proust che mangia la madeleine.
L’ultimo campeggio della mia vita l’ho passato tra Brescia e Bergamo, in montagna. È stato quando mi hanno chiamata per dirmi che ero passata ai casting di X Factor. Non è stato un campeggio bellissimo, ho rischiato seriamente di deviarmi il setto nasale, però un ragazzo mi aveva fatto conoscere Matilda, sempre degli Stateless. Ero rimasta folgorata. Poi torno a casa, parto all’avventura, e mi perdo.
Un’estate dopo sono a L.A. e mentre vago per Amoeba Music, mi ritorna in mente Matilda e cerco l’album degli Stateless. Lo trovo e lo compro, insieme a un altro introvabile di Bon Iver.
Poi scopro, l’altro giorno, Bloodstream.
Basta, ora io ho un aeroplano al posto del cuore da due settimane che vola sempre ad alta quota ed è sempre fresco.

Words can be like knives
They can cut you open

Sì, è successo. Succede sempre. Di ferirsi, o meglio, di tagliuzzarsi.
Pensavo ad Orgoglio e Pregiudizio della Austen, forse è un po’ la stessa cosa.
A volte siamo troppo orgogliosi, e l’orgoglio diventa come uno sciame intorno all’alveare.
A volte abbiamo un sacco di pregiudizi, che sono come muri che creiamo noi, solo noi, nella nostra testa.
E parliamo, parliamo un sacco, a volte per dare solo aria alla bocca, e parliamo con la voce grossa, con la voce alta, e facciamo un sacco di male. Per nulla.
Però, oltre le parole che fanno rumore, oltre i toni inutili e le tonalità crude, c’è qualcosa che va oltre, anche oltre il silenzio che a volte fa paura e fa più male delle parole, the silence surrounds you and haunts you.

Io questa cosa la vorrei chiamare amore, ma magari sono esagerata.
Però quando ascolti questa canzone forse lo senti davvero.
Poi penso anche a tutti i casini che ci sono sempre. A volte è più il casino che il sentimento, e questa cosa scoraggia molto.

The spaces in between
Two minds and all the places they have been.

Sì però vabbè, non importa. Perché secondo me a prescindere dai luoghi e dalle cose che si vivono distanti anche migliaia di chilometri, si appartiene sempre a qualcuno o a qualcosa.
Dimmi. Ti dicono, “dimmi, dov’è il tuo cuore? È lì che è la tua casa”.
Una frase da cioccolatini eh, però la cioccolata è buona. Ed è più vera di tante cose.
Io avrei risposto sempre Parigi tutta la vita, avrò sempre Parigi, “avremo sempre Parigi”.
Che poi la copertina de L’Amore Esiste è ispirata proprio a quel film ma non l’avevo fatto apposta.
Comunque mi sa che più che casa si potrebbe parlare di flusso sanguigno.

You’ve gotten into my bloodstream
I can feel you floating in me

Ecco. Ti sento scorrere dentro e quindi ovunque sono va bene.
Mi viene in mente “Complicità” che dice “ma io mi sento il sangue pulsare in te”. Sì, è questo.
Adesso ho un po’ di raffreddore e sento gli occhi che bruciano, e leggo ancora questo testo che dice

I think I might’ve inhaled you
I can feel you behind my eyes.

Sì, questa canzone è un po’ come l’amore e l’amore è la mia bromelina.

Di Francesca Michielin

Ciao, mi chiamo Francesca. Sono nata il 25 febbraio e per mestiere vivo da vent'anni in un cassetto di sogni stropicciati. Le farfalle che abitano il mio stomaco passano di tanto in tanto a trovare i pensieri nella mia testa, dove vivono a forma di palloncini. Ho due cuori, uno è un battito di ciglia, l'altro un prisma con venti facce triangolari. Ho guardato a lungo uno specchio che mi ricordava quella che sembravo e non quella che ero, ma da oggi voglio navigare senza le vele. Lontano.

5 risposte su “Merenda #6: Look me in the eyes again”

“Inghiotti il tuo orgoglio ogni tanto, non fa ingrassare”, diceva qualcuno. Chissà, forse aveva davvero ragione ed io, invece, non ho capito mai praticamente nulla. Con la stessa franchezza, paradossalmente, ammetto di non essermi mai pentito di nulla. Come faccio? Boh, cerco di non guardare più quello che ho lasciato alle mie spalle. Se mi voltassi sai che casino? Già me lo immagino: amori, lavori, città, profumi, sapori, gioie e dolori…Ma chi me lo fa fare? Vado avanti e, al limite, provo a gestire questo brutto affare che è l’orgoglio. A te consiglio, invece, di viverti tutto quello che l’età e questo momento della tua vita (e carriera) ti “gettano” lungo il cammino. Tra tour, comparse ed eventi – immagino – ti sentirai come dentro ad una lavatrice. Non serve un genio per capire che di tempo – per pensare, ponderare ed agire – non ne hai a sufficienza. Proprio per questo, e solo per questo, viviti il secondo e cogli l’attimo. E’ amore? Chi può saperlo con certezza? Vivilo come viene! Male che vada, alla fine, sarà solo una pagina tra i numerosi capitoli della tua vita. Un abbraccio, buon tour e ci si vede all’Orion!

Lettera a Francesca

Supersonic Music Arena
San Biagio di Callalta, 8 Ottobre 2016 ore 23:55

Mi stai firmando l’autografo sul biglietto giallo:
“ Brava Costanza ”
“ Grazie!! “

Il concerto è finito da poco, la Madre raggiante dispensa sorrisi a tutti.
Filippo è tranquillo e discreto, una serenità invidiabile che lascia capire quanto sia felice per la sorellina.
Le persone defluiscono ordinate e tranquille.
Ma cos’è tutta questa serenità? Questa poesia?
Io so cos’è: Amore
Amore nel senso più universale del termine, che ha coinvolto tutti grazie a tre ragazzi ( si, mettiamoci anche Ballarin anche se nell’ ‘83 era già in quarta elementare Vivo e Vegeto) e una ragazza che ho più volte descritto nelle mie lettere precedenti.
E poi c’è la MUSICA, che azzera le barriere, unisce, accomuna e…. Musica sopra ogni cosa appunto.

Ma sai qual’ è la cosa più bella? Che tutte le persone sono uscite e ritornate alle proprie vite con uno spirito diverso, uno stato d’animo di rinnovata armonia.
Io ho portato dentro di me quell’ amore e l’ho condiviso con gli altri.
E allora te lo voglio dire ancora, proprio come l’altra sera quando alzasti lo sguardo sorpreso per ringraziarmi:

“ Brava Costanza! “

Ecco se è buona la cioccolata, io ne mangerei in quantità industriali!anch’io amo Parigi (ci sono stato da ragazzino ma prima poi devo tornarci, in compenso sono stato due volte a Londra e una al Cairo).
Gran bel film Casablanca (mi sono sempre immedesimato nelle rinunce di Bogart, anche se stasera rispolvero un vecchio film di fantascienza: Uragano sulle Bermude o qualche commedia con Totò, decido al momento

l’ amore esiste,,,e l’amore mio sei….tu
che dire,stupenda merenda semplice ,ma piena di sentimenti
bella anche la canzone…bello il tuo ritorno nel blog,ho passato giorni terribili, con la paura di non leggerti piu…ma ora tutto e’ passato …grazie come sempre per questi fantastici mercoledi ,oggi di venerdi,grazie…tvb

Ciao Francesca , complimenti per la tua musica, la tua musica la sento vera e mi comunica molti sentimenti che riesco a condividere e che mi fanno vibrare e che mi fanno tornare lo stesso entusiasmo che anche io avevo a 22 anni e che in parte non ho mai perduto. I believers possono cambiare il mondo perche’ comunicano tramite l’anima e lo spirito e vanno OLTRE e oltre c’e’ speranza e luce e energia e l’energia non finisce mai per me questo e’ il senso della vita
Detto questo ti ringrazio per i tuoi preziosi consigli che mi permettono di scoprire musica nuova . Colgo la palla al balzo e ascolto gli Stateless che mi ispirano davvero pensieri di volo!!!!
Evviva!!!!
Continua con la tua musica dorata !!!
Ti auguro molta Gioia
A presto
Paola

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