Vulcano

In questa mia attuale vita che è una κρισις, tu sei il compagno fidato e fedele dei miei vulcani interiori.

Sì, sono un vulcano. Un vulcano debole a contenersi. Riverso la mia lava su tutto e tutti quando sento che è il mio momento, e non mi fermo, continuo anche se fa male, se può farmi male rivelare cosa si nasconde sotto gli strati più profondi della mia anima. I tuoi tasti sono ormai rivestiti da pietra lavica e ogni giorno nuova lava fresca si aggiunge, e mi scuso, mi dispiace, ma non riesco a stare spenta. Oggi lo vorrei, ma devo parlarti, devo parlarti di me.

Ho pensato abbastanza, ho pensato anche troppo nella mia breve vita. E così oggi esplodo, perché i miei zampilli arrivino al cielo.

Forse ho capito che non cerchiamo in qualcuno quello che sogniamo, ma quello che ancora non abbiamo immaginato. 
E tu sei il mio diario di pagine bianche, rettangoli bianchi e stretti, che io riempio d’amore e paura, ma tu? Cos’hai? Una distesa d’avorio che non posso ancora completamente conoscere.

Siamo io e te, in una domenica di musica e confidenze tra dita e tasti.

Di Francesca Michielin

Ciao, mi chiamo Francesca. Sono nata il 25 febbraio e per mestiere vivo da vent'anni in un cassetto di sogni stropicciati. Le farfalle che abitano il mio stomaco passano di tanto in tanto a trovare i pensieri nella mia testa, dove vivono a forma di palloncini. Ho due cuori, uno è un battito di ciglia, l'altro un prisma con venti facce triangolari. Ho guardato a lungo uno specchio che mi ricordava quella che sembravo e non quella che ero, ma da oggi voglio navigare senza le vele. Lontano.

Una risposta su “Vulcano”

Ciao Francesca,
Come sempre riesci a decifrare nel miglore dei modi parti di noi che spesso lasciamo in un angolo dell’anima. Tu invece li butti fuori, fai vedere loro la luce del sole. Anche io sono, per un certo verso, così. Mi piace mostrare, a chi merita davvero, quel lato di me che molti definiscono “misterioso”, ma che non è altro che la mia parte “vera”, quella che molti invidiano ma che alla fine non mirano mai ad avere.
Ultimamente hai saputo raccontare, nelle tue canzoni e nel tuo “cassetto”, cose davvero uniche, speciali, riuscendo a mettere in ordine pensieri che prima riempivano la mente come un caos senza fine. Dopo aver letto il tuo ultimo racconto, mi sono fatto coraggio e ti ho scritto, sostenendo in pieno quello che dici riguardo al fatto che noi cerchiamo in una persona semplicemente quello che non abbiamo ancora immaginato. Ed è questo che ho imparato nel tempo e nel corso delle mie tante esperienze e sono davvero felice che qualcuno condivida questo modo di pensare. Non una persona qualunque, ma tu 🙂
Ci tenevo inoltre a salutarti “per bene”: non so se ricorderai, ma nel tuo ultimo giorno di “InStore” a Firenze riuscii a vederti e a salutarti nella stazione di Bologna. Non riuscivo a credere di averti davanti e, tra l’emozione e per colpa di un esame andato male proprio quella mattina, forse sono risultato un po’ goffo e imbranato. Fatto sta che nonostante la brutta mattinata, ho passato un bellissimo pomeriggio sapendo di aver incontrato, così per caso, proprio quella Francesca.
In procinto di laurearmi, attualmente mi trovo dai miei a Salerno e ti lascio immaginare la felicità dopo aver visto il nome della mia città nel tuo “Nice to meet you” il 28 gennaio (verrò sicuramente).
Ti auguro una buona serata (o buona giornata se non leggerai subito questo messaggio) e ti faccio ancora i miei complimenti perchè io sono uno di quelli che ti ha visto per la prima volta ad X-Factor, rimanendo colpito dall’energia che sprigionavi già allora.
Ciao Francesca, ci vediamo a Salerno

Luigi

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