Una storia

Esco dal conservatorio un martedì mattina come tanti. Manca sempre meno al temuto esame chiamato (ufficialmente, tra l’altro) “clausura”.

Nel cortile siamo tutti un po’ agitati, siamo piccoli e inesperti compositori che sognano una grande fuga, sia musicale (https://it.wikipedia.org/wiki/Fuga_(musica)), sia estiva.

Cammino tra le strade del centro con un quartetto d’archi nella testa. Lo posso sentire solo io per ora, mi fa da colonna sonora in biblioteca, dal kebabbaro per la pausa pranzo, in treno, ma un giorno, forse, lo potrò condividere. Intanto cambierei volentieri la canzone di Venditti con “il solfeggio non sarà mai il mio mestiere” e vorrei non dover rispondere ancora alla domanda “ah, fai il conservatorio. E l’università?”

Ma non importa, è solo martedì e non voglio arrabbiarmi di già. La lezione è andata meglio del previsto nonostante la nuvola negativa e ansiogena che mi porto sempre appresso e che è un po’ la mia croce. Stratocumuli perenni, che a volte diventano cumulonembi minacciosi da cui tutti vorrebbero scappare.

Castelfranco è piccola e bella, ma non faccio mai in tempo a respirarla che già vorrei (e dovrei) scappare. Sono fatta così, non mi piace stare ferma.

Il professore oggi mi ha fatto analizzare una composizione di Ravel e mi ha detto che non si ascolta più niente, perché ormai parliamo tutti sopra agli altri e ci parliamo molto addosso. È la verità, mi sa.

Forse anche questo blog è un citarsi addosso continuo, creativo o meno creativo. Ve l’ho detto che era autorefenziale.

Ma siamo arrivati ad un punto in cui i vestiti diventano sempre più leggeri, e d’estate io giro per il giardino a piedi nudi con il risultato che i calzini inutilizzati nel cassetto non riescono più a starci. Bisogna liberarsi e liberare, non c’è alternativa, o inscatolare, certo, ma con le scatole ho già dato :’)

Così, fuori tutto dai cassetti e dagli armadi, anche i maglioni che metterò solo per la gita del sabato al lago di Pinè, ché al mare non ci sono abituata e di costumi ne ho pochissimi, poi le magliette dipinte a mano, quelle super vecchie fatte male o dei saggi di ginnastica, quelle col tie dye di bacinelle d’acqua, monete e colori della drogheria, i jeans rosa, le scarpe da ginnastica delle medie, i ciucci che attaccavo allo zaino, le riviste di Autosprint, le carte dei Pokémon, i poster di quella squadra che quand’ero piccola era ancora in serie A, la musicassetta di Tracy Chapman 1988 che se non avessi ascoltato non mi avrebbe spronato a suonare, i libri dei dinosauri con gli occhialini 3D abbinati. Fuori tutto, per riconoscersi, di nuovo.

Faccio un giro per Bassano, “la stessa palla da vent’anni” è il mio primo pensiero, eppure è impossibile non notare che alla fine sono cambiate molte cose.

Il Billa non c’è più.

Il prato di verde immenso della collina sopra casa è diventato un campo da golf.

La cioccolateria artigianale è un fast food.

Il negozio di dischi ora vende quasi solo magliette.

Il videonoleggio ha chiuso per sempre.

Continuo ad addormentarmi alle tre di notte, cercando una risposta navigando dentro me stessa e scrollando il telefono senza motivo, che a volte lo vorrei proprio lanciare il telefono. Una volta l’ho fatto, ero in prima superiore, ma era un Nokia 3310, e nonostante avesse beccato un blocco di tufo giù dalla finestra e ci fosse la brina sull’erba, ancora funziona da paura. Altri tempi, già. E niente WhatsApp ma grandi sguardi.

Oggi stupirsi è molto difficile, mentre spiazzarsi, beh, quello è talmente ricorrente che non so più cosa elaborare quando vedo e sento cosa accade nel mondo, vicino e lontano dal confine italiano, e, soprattutto, quando scopro quante cose non si dicano quando si avrebbero tutti i mezzi per dirle.

Siamo tutti connessi, ma mai come ora distanti. E non è una bella solitudine quella che ci accade, perché è più un’alienazione, una strana confusione. Alla fine avremo bisogno di ritrovare un contatto reale con le persone, con gli oggetti, con noi.

La mia città è bella ma io ci sono solo nata. Sono nata in Veneto ma non sono propriamente veneta, sì, mezza vicentina, mezza trevigiana, o chi lo sa, il mio DNA non lo conosco a fondo, ma, in ogni caso, lo sono solo in parte. Perché quello che sono è composto da tutte le persone che ho incontrato, dai luoghi in cui ho vissuto, da tutti i film che ho visto, dai cibi che ho mangiato. E in ogni luogo del mondo io ci ho visto un po’ di casa, e quand’ero a casa davvero, spesso la domenica, sentivo il profumo del pasticcio di carciofi di mia nonna e allo stesso tempo degli involtini di pollo con il riso e la tapioca di Ester, il suono dei canti filippini della messa e al pomeriggio guardavo la videocassetta di Kirikù e la Strega Karabà sorseggiando il Mate.

Bassano del Grappa è una città veneta? Solo sulla cartina geografica.

Ho capito che io sono fatta così, non sono solo quello che mi è capitato, sono soprattutto quello che ho scelto di essere e che ancora sto scegliendo di essere. Sono nata donna in un bel paese, più democratico di altri, ma in cui le donne non sono ancora persone come tutti gli uomini e dove il colore della pelle non è ancora considerato come il colore degli occhi, ed è una verità, però non per questo un giorno non dovevo esplodere. Sì, proprio così. Me lo diceva sempre il mio insegnante di italiano che mi incazzavo troppo e inutilmente. “Quando scrivi sembra ci sia lava, non inchiostro”. Poi ho smesso di dire quello che pensavo, tante volte l’ho fatto, oppure ho incanalato male il mio ribollire interno. Adesso no, dirò tutto quello che ho dentro. Dirò arrivederci a delle cose, benvenuto a delle altre, dirò scusa, e, soprattutto, dirò grazie.

Di Francesca Michielin

Ciao, mi chiamo Francesca. Sono nata il 25 febbraio e per mestiere vivo da vent'anni in un cassetto di sogni stropicciati. Le farfalle che abitano il mio stomaco passano di tanto in tanto a trovare i pensieri nella mia testa, dove vivono a forma di palloncini. Ho due cuori, uno è un battito di ciglia, l'altro un prisma con venti facce triangolari. Ho guardato a lungo uno specchio che mi ricordava quella che sembravo e non quella che ero, ma da oggi voglio navigare senza le vele. Lontano.

29 risposte su “Una storia”

I just write this to say I love YOU
I just write this to say how much I care
I just write this to say I love YOU
And I mean it from the bottom of my heart
P.s. It all began a year ago, Amour <3

No, Franci, io non ci credo!sei troppo uguale a me, anche tu usavi i ciucci attaccati allo zaino?io ne avevo due uno per lo zaino e uno come portachiavi della mia Vespa 50 tappezzta di adesivi dei Doors (ero nel periodo freak/nerd).
Hai nominato Castelfranco proprio adesso che nella domanda di trasferimento ho inserito Treviso dato che una mia cugina a cui voglio un mondo di bene (sono cresciuto con lei) si è trasferita lì, e ho inserito (per motivi di posti) proprio le due scuole di Castelfranco e leggendo il tuo post capisco che è una città vivibile.
Grazie, ancora una volta la mia carriera incrocia la tua.

P.s. io sono mezzo siciliano e mezzo calabrese (mia mamma dice sempre tu della Calabria hai preso la testardaggine e la permalosità, anche se ora mi sto ammorbidendo

Anch’io vorrei trovare quella volontà di dire addio e benvenuto, di scusarmi e ringraziare…

Sarà che siamo nati nello stesso anno e mi sento di parte. Lunghi o corti che siano i tuoi pensieri non sono mai pesanti, ci entri dentro. Sei brava Franci, crei un mondo a parte. Mi hai ricordato la mia infanzia, non siamo così distanti 🙂

Franci posso dirti che mai come in questo momento mi serviva leggere parole che penso e sento anche io quotidianamente? Sono Benedetta, ho 20 anni e la verità è che sono fierissima di essere donna e ringrazio di essere giovane ancora sperando di poter un minimo cambiare qualcosa e portare al mondo quello che sono. Cosa faccio nella vita? Sono iscritta a scienze infermieristiche, studio pianoforte, scrivo canzoni e sono alla ricerca di me stessa: come te.
Riuscirò a fare della musica la mia vita? magari un lavoro? Chi lo sa, io lotterò finchè non ci riuscirò. nel frattempo Carpe diem e buona vita, ti stimo un bacione

grazie…….ogni volta che ti leggo,vedo in te il mio carattere,le mie insicurezze,le mie arrabbiature con i professori,le stesse nuvole tue,,,,,grazie ancora per quello che ci hai dato ,e per quello che ci darai…….ben tornata francy,bentornata nel tuo e nostro blog…ti voglio bene

Ti amo Francesca.
Sei è un grande cantante. Dal Venezuela si dispone di un ammiratore del suo lavoro.

È vero, le donne in Italia non sono ancora considerate persone come tutti gli uomini ma esseri inferiori, che a volte addirittura non hanno il diritto di costruire liberamente la propria vita, di parlare, di essere se stesse: sin da piccola per me questo è quello che ho vissuto ed il risultato è stato il non riuscire neanche a parlare con le altre persone e quella pesantissima nuvola di ansia, negatività, tristezza e senso assoluto di essere perduta e senza speranza mi accompagna sempre. Tutto quello che volenti o nolenti ci si tiene dentro fa stare male e il chiudersi al mondo in maniera totale fa soffrire tantissimo. In una vita difficile nella quale si è soli e perduti (da quasi 32 anni) si scelgono accuratamente come amici, che nella vita non si hanno quando si vive una vita molto chiusa e diversa dagli altri, degli artisti sensibilissimi che nelle loro opere e biografie sembra parlino della tua vita, del tuo modo di essere e che grazie all’arte riescono a comunicare. Per me quegli artisti, che ho scelto nel corso degli anni e che mi accompagneranno per sempre sono: Eros Ramazzotti, Emily Dickinson, Paulo Coelho, Vincent Van Gogh e Francesca Michielin. Dai testi di tutte le tue canzoni, dalle interviste, dal blog e per come sei si evince chiaramente che sei una persona sensibilissima, intelligentissima e fuori dal comune. I testi delle tue canzoni sono ricchissimi di significati e di sensibilità “Mai più messa da parte. Mai più senza speranze”. Purtroppo io potrò, parafrasando la tua canzone, dire “Per sempre messa da parte. Per sempre senza speranze” perché da soli è difficile che certe situazioni e stati d’animo, dovuti alla difficile vita vissuta possano cambiare. Di “Almeno tu” adoro i versi “Almeno tu che dal blu dei miei giorni mi salverai e l’inverno negli occhi mi asciugherai” perché conosco quel blu e quell’inverno di cui parli che sono la tristezza, l’inquietudine, la troppa sensibilità che fa percepire cose che sono impercettibili per la maggior parte delle persone e quell’inverno negli occhi che rimane quando nella vita si è pianto troppo, poi si smette e quelle lacrime lasciano il posto ad un velo di tristezza negli occhi che non va più via. Si spera sempre di trovare “persone candide che curino le farite lasciate da persone perfide” ma non è facile. Scrivere, come lo è stato per Emily Dickinson che ha vissuto quasi tutta la propria vita da reclusa ma è riuscita a parlare e a conquistare il mondo con le sue liriche, è il mio unico modo per uscire da quella scatola nella quale tu hai vissuto per 20 anni: fortunatamente ne sei uscita per conquistare il mondo con la tua meravigliosa musica e il tuo speciale ed unico modo di essere. Mi farebbe molto piacere se mi rispondessi via e-mail. Complimenti per l’artista e la persona che sei. Non permettere a niente e nessuno al mondo di cambiati. Una tua fan per sempre.

Noooo, anche tu conosci Kirikù e la strega Karabà!! Che spettacolo…
Comunque il tuo ribollire mi piace, e sono sicura che sarà per giuste cause e giusti motivi, speriamo di conoscerli presto o vederne quanto prima gli effetti. 😉 Sei un esempio Frà!! Grazie, soprattutto per l’ultimo capoverso!

Mi hanno colpito varie citazioni ,però quella che più mi colpisce quando dici che sia tutti connessi ma mai così distanti… Mi colpisce la tua sensibilità nel giudicare qualsiasi cosa , sei una bellissima anima ❤

Blog tosto questa volta. Ma lo capisco. Shakespeare diceva: “Sfoga con parole il tuo dolore: un dolore che non parla si rivolge contro il cuore troppo oppresso e lo spezza”. Ci sono volte che quando mi guardo intorno (soprattutto di questi tempi) vorrei solo sfogarmi e talvolta lo faccio, ma sempre più spesso mi rendo conto che sono solo goccie nel mare: magari diluendosi possono portare qualche beneficio, ma sembra sempre troppo poco di fronte alla vastità dell’oceano.
Tu però hai la possibilità di diffondere certi messaggi in maniera più incisiva grazie a un linguaggio universale più efficace di tanti discorsi e non per niente proprio un compositore (che magari studierai anche) definiva: “La musica è uno sfogo dell’anima.” (Frederick Delius)

ciao fra… ti metto un paio di frasi perchè voglio farti fare un sorriso anche se arrabbiata sei ancora piu bella.. e diciamoci la verità a farti arrabbiare deve essere un po divertente, giusto per vedere un o le espressioni di quel viso la mattina appena sveglia tutta imbronciata.. vorrei essere quello che ti fa arrabbiare tutti i giorni per cercare poi di provare a strapparti un sorriso subito dopo… so che è una cosa che vorrebbero fare tutti, ma al contrario tutti a volte sono una persona sola… cè chi pensa a troppo e chi troppo è una persona sola.. un po come queei calzini, io ne metterei un paio per tutta la vita 😛 …. sei… una parola che riassume tutto… guardati allo specchio e ricordati che sei…. tu sei… solo tu sai chi e cosa… la bu…
sai da una parte questo è stato un anno un po cosi è cosi per me… zero feste, zero divertimento… ma sai pagarei oro per ritornare a questa estate e “cercare quello” che non ho ancora trovato, solo per il fatto di avere visto un angioletto che mi è sempre stato accanto senza dare fastidio… è lunica cosa che vorrei sarebbe sentire quel fastidio tutti i giorni della mia vita :)… ciao fra <3

sai cosa voglio?.. una vita senza confini tra ciò che vedo e ciò che sogno.. ecco, tu seu questo.. ad occhi chiusi tu cerco… ad occhi aperti ti ho accanto… tutto il resto è un contorno che sfuma dentro il tuo sguardo…

lui: sei bella.
lei: se diventerò brutta?
lui: diventerò miope-
lei: se diventerò triste?
lui: io diventerò un pagliaccio.
lei: se diventerò grassa?
lui: io rompo lo specchio
lei: se divento vecchia?
lui: invecchierò con te.
lei: se diventerò rauca?
lui: io diventerò sordo.
lei: se il mio umore diventerà pessimo?
lui: io ti farò il solletico.
lei: e se io finirò di amarti?
lui: io ti riconquisterò ogni giorno della mia vita.

Capisco la sensazione di non sentirsi “veneti”. L’essere veneti ci viene fatto vivere come una condanna al provincialismo, e allora appena si riesce a fuggire vogliamo nascondere almeno parte di questa origine per attaccarci a quello che, nella nostra formazione, ci portava fuori da lì. All’estero è facile, basta dire che vieni da Venezia e tutti sono incantati; eppure resta il sentimento di venire da una terra che vuole anteporre il culto del lavoro al senso del bello e dell’arte. Eppure al di là di quanto tu possa sentire tua questa origine, resta la tua origine.
Ora io non vivo più lì, mentre tu ci vivi ancora: non posso quindi spiegarti io come, ma posso solo invitarti a continuare questo viaggio nei tuoi cassetti – ne varrà la pena!

A te che sei l’unica al mondo
L’unica ragione per arrivare fino in fondo
Ad ogni mio respiro
Quando ti guardo
Dopo un giorno pieno di parole
Senza che tu mi dica niente
Tutto si fa chiaro
A te che mi hai trovato
All’ angolo coi pugni chiusi
Con le mie spalle contro il muro
Pronto a difendermi
Con gli occhi bassi
Stavo in fila
Con I disillusi
Tu mi hai raccolto come un gatto
E mi hai portato con te
A te io canto una canzone
Perché non ho altro
Niente di meglio da offrirti
Di tutto quello che ho
Prendi il mio tempo
E la magia
Che con un solo salto
Ci fa volare dentro all’aria
Come bollicine
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei giorni miei
A te che sei il mio grande amore
Ed il mio amore grande
A te… <3

A te che sei l’unica al mondo
L’unica ragione per arrivare fino in fondo
Ad ogni mio respiro
Quando ti guardo
Dopo un giorno pieno di parole
Senza che tu mi dica niente
Tutto si fa chiaro

A te che mi hai trovato
All’ angolo coi pugni chiusi
Con le mie spalle contro il muro
Pronto a difendermi
Con gli occhi bassi
Stavo in fila
Con i disillusi
Tu mi hai raccolto come un gatto
E mi hai portato con te

A te io canto una canzone
Perchè non ho altro
Niente di meglio da offrirti
Di tutto quello che ho
Prendi il mio tempo
E la magia
Che con un solo salto
Ci fa volare dentro all’aria
Come bollicine

A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei giorni miei

A te che sei il mio grande amore
Ed il mio amore grande
A te che hai preso la mia vita
E ne hai fatto molto di più
A te che hai dato senso al tempo
Senza misurarlo
A te che sei il mio amore grande
Ed il mio grande amore

A te che io
Ti ho visto piangere nella mia mano
Fragile che potevo ucciderti
Stringendoti un po’
E poi ti ho visto
Con la forza di un aeroplano
Prendere in mano la tua vita
E trascinarla in salvo

A te che mi hai insegnato i sogni
E l’arte dell’avventura
A te che credi nel coraggio
E anche nella paura
A te che sei la miglior cosa
Che mi sia successa
A te che cambi tutti i giorni
E resti sempre la stessa

A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei sogni miei

A te che sei
Essenzialmente sei
Sostanza dei sogni miei
Sostanza dei giorni miei

A te che non ti piaci mai
E sei una meraviglia
Le forze della natura si concentrano in te
Che sei una roccia sei una pianta sei un uragano
Sei l’orizzonte che mi accoglie quando mi allontano

A te che sei l’unica amica
Che io posso avere
L’unico amore che vorrei
Se io non ti avessi con me
A te che hai reso la mia vita bella da morire, che riesci a render la fatica un immenso piacere,
A te che sei il mio grande amore ed il mio amore grande,
A te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più
A te che hai dato senso al tempo senza misurarlo,
A te che sei il mio amore grande ed il mio grande amore

A te che sei,
Semplicemente sei,
Sostanza dei giorni miei,
Sostanza dei sogni miei…
E a te che sei,
Semplicemente sei,
Compagna dei giorni miei,
Sostanza dei sogni miei

<3<3<3

E io devo dirti grazie a te, perché tu dai alle persone quella cosa che si chiama speranza. E non tanto per quello che scrivi (almeno per me), ma proprio per il tuo modo di essere. Poi si, certamente hai un talento da scrittrice e apprezzo molto leggerti.
Io sono quello che ha avuto un po di difficoltà a scegliere (chi lo sa il perché poi?), ma mi rendo anche conto che tante volte ho scelto e non me ne sono accorto. E del cammino che ho iniziato da qualche mese/anno/chilosadaquanto a questa parte ne sono felice, certo non mi sento perfetto, forse non lo sarò mai e nemmeno ci provo ad esserlo, però oggi mi sento felice.
Auguri Francesca per i tuoi progetti e i tuoi sogni, sii sincera come dici tu, però magari evita di scendere in qualche guerra e ascolta sempre, soprattutto ascoltati.
Ciao

Le parole delle tue canzoni, quelle che scrivi su questo blog e sui social hanno una forza dirompente che scuote le montagne e che spero riescano a scuotere anche le menti, i cuori e le anime che a volte sono più insensibili e dure delle pietre. Ho sempre vissuto un grandissimo disagio esistenziale a causa dell’eccessiva timidezza, della sensibilità che tocca i massimi livelli fino al parossismo, a causa di quegli infiniti pensieri sulla mancanza perenne di serenità in casa, sull’essere totalmente perduta dalla nascita ed oggi a quasi 32 anni mi rendo conto che lo sarò fino al mio ultimo giorno perché a nessuno è mai importato di me, nessuno mi ha mai aiutata ed appoggiata nel vivere: la mia tristezza infinita, l’impossibilità di costruire serenamente e liberamente la mia vita, la totale chiusura al mondo perché non ho mai potuto fare nulla neanche parlare mi hanno da sempre fatta soffrire. Una volta di tutto questo ho palato con una persona di famiglia che avrebbe potuto aiutarmi sai cosa mi ha risposto? “Perché, che cosa c’è che non va?”. Se chiedi aiuto agli estranei insensibili non capiscono o ti prendono in giro per la tua anomala situazione esistenziale. Mi hanno colpito moltissimo questi versi di una tua canzone: “Vieni a cercarmi se ti senti persa, nel silenzio io ci sarò, ti guiderò, ti aiuterò”. Cosa faresti tu se ti trovassi al posto mio? Te lo chiedo perché sei una persona intelligentissima, sensibilissima e fuori dal comune. Mi da resti una grandissima felicità se mi rispondessi via e-mail. Mi ha colpito anche il tuo modo di descrivere l’amore, che non è solo quello tra due persone come tutti lo intendono ma verso le cose, verso il prossimo, verso tutto quello che di buono e puro c’è nella vita. È questo l’amore in cui io credo. Credo più nell’amicizia anche se non ho mai potuto averne una perché nell’amicizia non esistono il possesso, la sopraffazione, l’egoismo, il volere sempre qualcosa in cambio. Sarei felice se mi rispondessi via e-mail. Se ne avessi la facoltà, conoscendo il tuo grande amore per la cultura ti insignire i di più lauree per i tuoi scritti e per come sei: una in composizione e musica per le canzoni che scrivi e canti, una in Teologia per il tuo impegno verso il prossimo, una in Sociologia per le tue idee, per la tua visione del mondo e delle ingiustizie verso i deboli e le persone considerate inferiori come le donne, i bambini, le persone di diverso colore…una in Lettere perché sei una grandissima scrittrice, una in Lingue perché conosci benissimo l’italiano, l’inglese e studi lo spagnolo, una in Filosofia perchè quello che scrivi e dici non ha nulla da invidiare ai grandi filosofi come Platone, Seneca, Hegel, una ovviamente in Beni culturali perché li studi e sei molto colta. Mi farebbe un infinito piacere se mi rispondessi via e- mail, cancelleresti un pò della mia solitudine. Non cambiare mai nella sensibilità anche se fa soffrire, nell’umiltà, nell’altruismo e per come sei. Hai già conquistato il mondo e sempre più lo conquisterai. Ciao Francesca. Una tua fan per sempre.

In bocca al lupo per l’esame frencii!!! Secondo me ce la farai! Siamo tutti con te

Francesca sei bravissima e scrivi molto bene. Non aspetto altro che l’uscita del prossimo cd. Naturalmente prima il singolo.. Ciaoooo.

Ciao Franci sono Marco e sono il ragazzo di Bari della lettera (so che mi capirai) che come ogni mercoledì aspetta con tanto amore, gioia e sentimento che provo per te straordinariamente e magnificamente immenso i tuoi pensieri magici che volano su di me, rendendomi conto che IO E TE siamo uguali. Sei una prof. del cinema, dello sport, della cultura, della filosofia, della parola che attraverso le tue interviste e le tue composizioni metti a nudo con grande semplicità: VITA. Io ho già letto il tuo blog in questi giorni e ti dedico un pensiero speciale che profuma come un campo di papaveri in una mattina d’estate. Ricollegandomi alla frase dedicata ai papaveri tu per me sei veramente un fiore che ruota intorno al campo, la mia esistenza, la gioia immensa della musica, bellezza naturale e una scrittrice poetessa. Questo blog mi ha fatto emozionare, sorridere e, dato che sono una persona molto dolce, anche intenerire. Domani è un grande giorno e sono sicuro al 100% che il primo scalino per continuare sempre a di20are una compositrice lo superi, bellezza MAGNIFICA perché sei ricoperta di luce, una stella gigante in mezzo a questo grande universo. Anche se tu in questo periodo eri molto concentrata nello studio e quindi un po’ arrabbiata, lo hai reso intenso e mi hai trasmesso l’amore per la musica, perché tu ogni giorno gioia mia lotti per raggiungere il sogno e come dici tu non bisogna mai smettere di sognare e io con te mentre ti leggo, ti ascolto e ti parlo sei nella mia mente, nel mio cuore, senza lasciarti mai SOLA. In questo blog ci sono frasi che hanno centrato il mio cuore in pieno perché TU SEI INCANTO, TU SEI LUCE, TU SEI SPERANZA. Le tue parole sono ottimi consigli per la mia vita, perché sempre e solo tu mi guidi nel mio cammino musicale, che è la tua strada fatta di successi. Sei la RAGAZZA orgoglio dei miei giorni e riprendo questa parola contenuta nel pensiero dedicato alla DONNA: la DONNA deve avere gli stessi diritti dell’uomo e deve essere trattata come un germoglio, custodirla, amarla, proteggerla. Tu sei l’esempio della bellezza culturale e femminile ma soprattutto sei la ragazza che di20a DONNA MODELLO e tutti dovrebbero prendere esempio da te, perché sei ICONA della perfezione naturale dell’intero universo. Mi raccomando prof. ssa domani infuoca ed illumina d’immenso tutti conquistandoli con la tua dice voce e il tuo carisma perché prenderai una GRANDE FUGA MUSICALE. Un abbraccio ? pieno di coraggio e un bacio INDELEBILE dal tuo fan a vita di Bari ?????????.

francyyyyyyyy io sono il tuo fan n. 1 e me lo sento tu a quell’ esame farai fuori tuttiiiiiiiii( in senso buono naturalmente) me lo sento andrai alla grandeeeeeeeeeee<3 io ti son vicino in bocca al lupo francyyyyyyyyy ti voglio tanto bene;)

Ciao carissima Francesca, questo mese scrivo un po’ in ritardo per vari motivi ma non volevo mancare all’appuntamento con questo bello spazio che ci concedi e per il quale ti ringrazio tanto. Ti confesso che sono sempre più sconvolto da quello che succede nel mondo, di fatti di cronaca ne potrei citare molti ma leggere quella mattina la notizia dell’attentato al concerto di Manchester è stato come ricevere un pugno nello stomaco. Trovare un po’ di concentrazione e lucidità per svolgere il mio lavoro è stato davvero difficile. Sto ancora male se ci ripenso anche perché non riesco a capire come una persona, se così si può definire, possa progettare e mettere in atto una cosa così terribile. Una persona poi poco più che ventenne… Ma i pugni nello stomaco sono tanti e fanno tanto male, come gli episodi di violenza nei confronti delle donne che sono ormai all’ordine del giorno. Allora mi viene voglia di estraniarmi dal quotidiano, da un mondo che non comprendo e dove trovare delle persone belle come te è sempre più raro.
Anch’io preferisco le chiacchierate a quattrocchi piuttosto che il messaggiarsi con WhatsApp ma devo dare atto che i social e i blog come questo, a mio modestissimo parere, sono una gran bella cosa. Permettono di scambiare le proprie opinioni, conoscere seppur virtualmente delle persone con cui hai qualcosa in comune. O soprattutto avere la fortuna di poter apprezzare persone come te Francesca. Se ce ne fossero di più non ci sarebbero tutti questi problemi in questo mondo. E pensare che a volte basterebbe così poco. Un po’ più di rispetto reciproco per esempio.
Tu per me sei come l’ossigeno, come una ventata di aria fresca che mi fa andare avanti. Le tue canzoni mi hanno dato tanta forza e conforto ma anche il tuo essere, quello che scrivi. Con te son sempre “finestre aperte e cieli d’estate”.
Grazie Francesca ♥️

P.S.: un grosso in bocca al lupo per l’esame!

Ciao Francesca, mi sembra di capire che hai “Sentito il Gong” per citare Ross Hill in Renegade un osso troppo duro.
A mio modesto parere, il Time Limit è i 26 anni. Arrivarci solamente a 22 è molto positivo, il che significa che hai ancora 4 anni per goderti lo spettacolo consapevole di quello che sarà il tuo Final Target. Sappi comunque che è una cosa speciale quello che hai notato, fanne tesoro, e ricordati che anche tu sei stata, sei e sarai qualcosa di unico nell’intimo di “qualche” persona avendone sicuramente “Formato il Carattere”. Una cosa sola, hai avuto la fortuna di rendertene conto a 22 ora inserisci l’overdrive per citare un termine da AutoSprint ed assapora il momento visto che è ancora tangibile e non ancora del tutto scolpito nel Tuo Spirito. Goditi la cesellatura fino all’ultimo. Non Capita a tutti. Ciao Pescosa-Peachy. Un saluto sincero da Aquileia. Friuli Venezia Giulia. Adam. P.S. In attesa di conoscere la valutazione dell’Esame di … Con I Peachers Locali abbiamo scommesso una Pizza!!! 🙂

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