Pasta frolla

Ci hanno detto tutti, perché è stato detto in un celebre film, che la vita è come una scatola di cioccolatini.
Ma, personalmente, mi piace pensare ad un’altra cosa dolce per descrivere “la vita”.

La sostanza delle cose è come un’immensa pasta frolla.
La osservi, e sai bene che ne uscirà un biscotto, due biscotti, tanti biscotti. Ma finché non imprimi la forma, il biscotto non esiste.
È come l’amore che senti, e potresti sentirne grammi e grammi ancora, ma a volte serve un “ti voglio bene” che sigilla tutto. Per non perdersi, per non fare indigestione, perché talvolta la parola gratifica e illumina più di distese di desideri.

Di Francesca Michielin

Ciao, mi chiamo Francesca. Sono nata il 25 febbraio e per mestiere vivo da vent'anni in un cassetto di sogni stropicciati. Le farfalle che abitano il mio stomaco passano di tanto in tanto a trovare i pensieri nella mia testa, dove vivono a forma di palloncini. Ho due cuori, uno è un battito di ciglia, l'altro un prisma con venti facce triangolari. Ho guardato a lungo uno specchio che mi ricordava quella che sembravo e non quella che ero, ma da oggi voglio navigare senza le vele. Lontano.

4 risposte su “Pasta frolla”

Mi piaci come scrivi, mi piaci come persona.
Hai quella sensibilità che soli pochi possono avere e pochissimi possono cogliere.
Spero molto che tu non ti alteri con il tempo, rimanendo intatta nella tua “fragilità”, se così si può dire, nella tua “sensibilità”, se così si può definire, nella tua “pacatezza” se così si può chiamare! 🙂

Ciao Francesca.
Ho cominciato solo di recente a conoscere e apprezzare la persona dietro l’artista, tra Sanremo e Deejay Chiama Italia, e sono finito sul tuo blog.
Curiose le tante affinità che ho riscontrato: Febbraio, il blu, il mare, le riflessioni e ora la pasta frolla. 🙂
Non ne parla quel celebre film, ma mi ha ricordato una bellissima scena di un famoso telefilm che porto nel cuore. Anche qui a parlare è una ragazza coraggiosa, costretta dal destino a crescere prima del tempo.
“Sono pasta frolla. Ma non sono ancora cotta, non ho finito di diventare qualunque cosa in cui mi dovrei trasformare. Se sopravviverò questa volta, e la prossima, e la prossima ancora, forse un giorno mi guarderò e saprò di essere pronta: un biscotto. Poi sai, se vorrò qualcuno che si mangi, o che si goda il delizioso biscotto che sono diventata, allora la cosa funzionerà. Un giorno accadrà.”

P.S. So che il 25 Febbraio sarai qui vicino, a Roma. Combinazione vuole che sia anche il tuo compleanno. Magari faccio un salto per un saluto.
Ciao.

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