Due in un cuore

Il flusso di coscienza di questo mercoledì + 1 sarà come dev’essere, impulsivo e con una punteggiatura troppo pigra per stargli al passo.

La punteggiatura poi questa volta non serve, servono invece i puntini.

Il cuore non è solo un battito di ciglia che a volte ha bisogno di abbassare le palpebre e mettersi a riposo, il cuore è anche un perimetro di sensazioni confuse, è un mare in piena dentro ad un non troppo grande singolo organo che pulsa.

È un mare di paure e anche di felicità.

Ma diciamo che a volte il mare delle paure sembra una depressione oceanica e la felicità una piscinetta rotonda messa in giardino ad agosto.
Non c’è mai lo spazio adeguato per sentirsi al sicuro, in nessuno dei casi.

Perché in un oceano cerchi un’isola e in un cerchio di poco raggio cerchi lo spazio oltre la circonferenza.
E in entrambi i casi senti che qualcosa non va. Non ti capisci.
C’è solo troppo molto o troppo poco.

Ogni goccia d’acqua, che sia salata o dolce, è un numero senza ordine. Non sai da che parte è +8 o -8, da quale parte tenda la x del tuo limite.
E cerchi di comprendere tutto quello che è intorno a te. Lo devi decifrare e risolvere, razionalizzando ogni forma.

Succede che… succede che non sai più chi sei davvero.
Sai solo dire quello che non sei. Quello che non vuoi, forse. E ti dicono che è un primo passo ma forse è un passo in diagonale e nient’altro.

Succede che puoi anche scegliere tutto intorno a te ma non puoi scegliere te stesso.
Ti senti un insieme di punti che qualcuno deve unire e unificare.
Perché sei troppo frantumato per riuscirci.

O no?

Si passano anni a tentare di capire gli altri, a fissare persone dall’altra sponda del fiume cercando di leggere i loro pensieri, e ci siamo mai chiesti se magari loro non pensano quello che noi pensiamo nello stesso momento?
O forse non è meglio smettere di pensare e cercare il primo ponte per andare dall’altra parte di questo corso d’acqua pieno di + e – che vediamo solo noi?

Avere un cuore in due non è mai stato semplice, e io non ho ancora capito come ci si debba comportare.
Ma a volte non è facile perché si è già due in un cuore. Si è divisi, si è conflitto, non si riesce ad abitare se stessi. Ci sono due parti che lottano a vicenda, che si elevano e si abbattono in continuazione.

Prima di condividere un cuore, proverò a condividere me stessa.

Di Francesca Michielin

Ciao, mi chiamo Francesca. Sono nata il 25 febbraio e per mestiere vivo da vent'anni in un cassetto di sogni stropicciati. Le farfalle che abitano il mio stomaco passano di tanto in tanto a trovare i pensieri nella mia testa, dove vivono a forma di palloncini. Ho due cuori, uno è un battito di ciglia, l'altro un prisma con venti facce triangolari. Ho guardato a lungo uno specchio che mi ricordava quella che sembravo e non quella che ero, ma da oggi voglio navigare senza le vele. Lontano.

30 risposte su “Due in un cuore”

Francesca, innanzitutto complimenti per le esibizioni a Verona e Milano.
Secondo me non si finisce mai conoscere se stessi e gli altri, te lo dico da insegnante bilaureato in lettere moderne e scienze della formazione.
Già condividi te stessa con noi fans ed è bello leggerti.
Quanto al cuore abbi pazienza e fede, prima o poi riuscirai a capire tutto o quasi
Buona serata

Non sapere chi siamo, è l’unica cosa che ci permette di metterci in discussione e, quindi, di crescere. Paradossale, non trovi? Spesso ci dicono: ” ma come fai a non sapere ciò che vuoi?”. Io risponderei, senza alcuna esitazione, che quando credi di trovare qualcosa, è il momento in cui ti fermi…e ti adagi. Cosa dire, poi, dell’inquietudine e della malinconia? Hugo diceva che “la malinconia non è altro che la gioia di essere tristi“. Tu dicesti che l’80% delle canzoni parla d’amore. Proprio per questo, preferisci cercare altro nelle tue canzoni. Anche su questo mi trovi d’accordo. L’amore, se corrisposto, ti rende felice. La felicità rischia di renderci banali (presente “sole”, “cuore”, “amore”?) e terribilmente stucchevoli. E il resto che permette di realizzare qualcosa. E’ il resto che ti porta ad agire, quando non sai più chi sei davvero. E allora cominci a scavare. Ti guardi dentro. Ti cerchi nel passato. E finisci, alcune volte, per trovarti. “Sai solo dire quello che non sei. Quello che non vuoi, forse…”. Questo è il passaggio chiave di tutto il tuo post. Io, ad esempio, non so cosa voglio, ma so perfettamente quello che non voglio. Non puoi scegliere te stesso, è vero. Ma puoi provare a muoverti “intorno” a quella realtà che hai dipinto. Non arriverà mai nessuno ad unire i puntini che inconsciamente hai creato…lo farai tu: andando, vivendo, diventando…

Dimenticavo, dato che hai coverizzato Gioco di bimba delle Orme, ti consiglio di ascoltare e magari coverizzare tu Marinai, sempre delle Orme, c’è una storia particolare dietro a questa canzone, presentata al Sanremo 82 e ai tempi censurata

Ad ogni modo ‘abbi cura di quello che sei, di ciò che senti e ciò che hai e non dimenticarlo mai’.

Francy rimango sempre affascinato da ciò che scrivi e condividi, ti adoro sei una grande artista. <3

condividere te stessa…ma lo stai gia’ facendo alla grande e …avere il cuore in due non e’ facile ,si la vita dice che uno vuole sempre una parte piu’ grande,ma la realta’ di adesso ,mi dice che tra te e noi il taglio di amore e’ perfettamente a meta’….voglio viverti questa estate con un cuore in due e son sicuro vivro’ mesi stupendi come gli ho vissuti con nessun grado di separazione …abbi cura di quello che sei ….grazie francy ..grazie grazie grazie e noi non ti dimenticheremo mai

Arrivare alla fine di una dura giornata, chiudersi nella propria stanza e poter leggere ciò che scrivi è una cosa fantastica! Nonostante io non ti conosca di persona, mentre leggo mi sembra di averti qui davanti a me, che mi racconti i tuoi pensieri, è come se io ti conoscessi e tu mi conoscessi, come un’amica che sa in che modo aiutarti e ti da la forza per andare avanti, così prima di andare a letto riesco a trovare una ragione per sognare e la forza per ricominciare. Grazie.

Sento il tuo disagio, Francesca.  Sento il tuo conflitto interiore e la tua confusione. Ti sento ancor prima da persona sensibile e complessa che da filosofo e analista. Vogliamo amare, ma abbiamo paura di renderci vulnerabili. Vogliamo aprirci, ma abbiamo paura del rifiuto. Vogliamo sentimenti profondi, ma abbiamo paura di farci schiacciare dalle emozioni. Da questi conflitti nascono smarrimenti, perché il dolore è costantemente presente sotto la superficie della nostra vita convulsa. Proprio stamane ho postato sul mio profilo una citazione di A. Lowen(noto analista di bioenergetica): “Se abbiamo paura di essere, di vivere, possiamo mascherare questa paura intensificando il nostro fare. Più siamo occupati, meno tempo abbiamo disponibile per sentire, essere, vivere”. Non sono le cose che hai da fare a dare significato alla vita, hanno un ruolo subalterno, ma i sentimenti e i pensieri che hai dentro. A volte servirebbe fermarsi e ascoltare la propria risacca…il fluire dei propri turbamenti e non resistergli…ma viverli completamente, cedere ai loro segnali e richiami. La tua fragilità, che non è sinonimo di debolezza, quando si manifesta, con le sue sfumature e i suoi intrecci, è il tuo valore supremo. Non si può comprendere il discorso sull’essere due dentro un cuore mettendo in fila le parole che lo compongono l’una dietro  l’altra..non basta. Bisogna  avvertire questa duplicità interna, che spesso si rende riconoscibile come dolore o destabilizzazione.  Accettare il proprio doppio è un’impresa per anime forti. Ma è la premessa per ogni incontro vero.
Concludo con il tuo punto di partenza…la riflessione riguardante la punteggiatura. Sai, un mio ex insegnante di psicologia mi spiegò che essa serve a dare ordine al discorso, a scandirne il ritmo dei significati, a evitare le ambiguità. Scegliere i puntini di sospensione, invece del punto e virgola o dei due punti, è una scelta di campo precisa. Si vuole mantenere  aperto tutto lo spazio comunicativo…anche quello che non passa attraverso le parole ma piuttosto attraverso emozioni ed empatia. Ricerca solo la TUA serenità. Un abbraccio!

Ciao Francesca, il mio cuore si riempie di qualcosa di inspiegabilmente quando leggo tutto quello che scrivi, compresi i testi delle tue canzoni!. Le tue parole mi hanno e mi aiutano ancora a superare o almeno affrontare i momenti confusi e difficili . Sei la mia beniamina e non cambiare mai.

Cara francesca, come ti ho gia scritto altre volte, per me sei diventata un’amica, anche se non ti conosco per me è così…. da quando ti seguo ho subito apprezzato il tuo modo di interpretare la vita, e in qualche modo ho cercato di emulare il tuo pensiero. A maggio ho compiuto i miei 20 anni, e da qualche tempo mi sento di voler” diventare” e nello stesso tempo, per quanto la mia vita sia incompleta e piena d’incertezze mi sento gia “diventato”. Vedo ormai la vita da un’altra prospettiva, vedo quanto sia difficile affermarsi in qualcosa, vedo quanto sia difficile essere amati e apprezzati per quello che si è veramente, di quanto le persone odino la verità e amino l’ipocrisia, solo perchè credono di fare bella figura davanti ad’altre persone ipocrite come loro. Non sempre le persone giuste e leali vengono premiate, anzi avvolte si viene emarginati, perchè agli occhi della società, ignorante e piena di pregiudizi, si è diversi, o strani addirittura. Sono sempre stato un tipo riflessivo, riservato, e queste cose diciamo che le ho sempre pensate anche da bambino, però ultimamente ci penso di più, perchè 20 anni non sono tanti ma neanche pochi…. Con questo naturalmente non voglio dire che la società è fatta solo da persone false, anzi ci sono tantissime persone molto migliori di me, da cui ho solo da imparare, ma è una minima parte circondata da tanta immondizia. Scusami se sono fuori tema, apprezzo sempre quello che scrivi, e ti trovo una persona splendida:) avendo più o meno la stessa età, e reputandoti un libro aperto, oggi ti voluto dire questo 😉 Grazie.

Capirsi e sapere chi veramente siamo è difficile, o forse è troppo facile, o forse impossibile…

Forse il cuore non è fatto per essere razionalizzato…

Forse non ostante viviamo in un universo d’amore, abbiamo bisogno di un’altra prospettiva per vedere e capire noi stessi….

Io non lo so…ciò che è certo è che non ero forte coi limiti 🙂

Ciao Fra, sono Matteo, il ragazzo di 15 anni. Ho letto come sempre il tuo blog e ho trovato dei collegamenti con quello che ti ho scritto.
E’ vero, ognuno di noi ha delle facce diverse dentro di se, e delle volte non si è in pace con se stessi.
Un aiuto per te Fra te lo posso dare. Secondo me con il tempo riuscirai sicuramente a trovare la pace con te stessa, ma per me si risolve stando insieme. Ma sai perché ? Perché un amico oppure un’amica possono aiutare, ma mai come condividere il cuore con un altro.
Se tu hai un ragazzo che ti vuole, vuol dire che ti vuole cosi come sei, io penso cosi. Tu magari hai un momento in cui non ti senti preparata a condividere un cuore con un altro, perché ti devi mettere in pace con te stessa, ma anche se sei tante sfaccettature diverse, è una parte di te, e chi ti vuole, ti vuole cosi. Non è facile per te condividere queste due cose insieme, lo so, ti capisco.
Ma anche avere un ragazzo secondo me ti farebbe bene, ma non lo dico per me, lo dico perché secondo me è cosi.
Poi non voglio farti pensare cose che non vuoi, era solo per aiutarti Fra. Devi pensare che sei bellissima, ed importante, non pensare a quello.
Pensa che hai tanti fan che ti sono vicini. Fossi io non guardo quello, ma guardo che meraviglia sei.
Mi ha colpito anche quel pezzo dove parli del fiume, infatti tra di noi c’è come un fiume che ci divide, anche se sto cercando di abbatterlo.
Io ti ho detto tutto come amico, come consiglio Fra, non prenderla male.
Stavolta però non ti voglio chiedere certe cose, perché penso che nonostante tutto, devi essere libera di scegliere, e forse ho anche capito cosa.
Io comunque volevo chiederti invece un’altra cosa, ma non prenderla male, te la chiedo da amico Fra.
Io vorrei diventassi una mia amica almeno, ti andrebbe bene cosi ? Intendo non per altro ma come fan, perché avrei tanta voglia di vederti e conoscerti, ma cosi come amico, ma non so se vuoi.
Se mi dai un posto dove trovarci, io vengo a fare due chiacchere con te, ma possibilmente a torino Fra.
Tu non avresti voglia di vedermi Fra? rispondimi dove vuoi. OK CIAO FRA A PRESTO!

Messaggio per Matteo di 15 anni… ma leggi ciò che scrivi? Te lo chiedo per favore, cerca di uscire con le coetanee del tuo paese. Non venire qui a chiedere qualcosa di impossibile a Francesca che ha altro a cui pensare. Chiudi internet e divertiti con i tuoi compagni di scuola.

Ciao Francesca, è sempre bello condividere con te questo spazio. Secondo me è un po’ come condividere un cuore, un cuore in tanti con i tuoi e i nostri pensieri, una cosa bellissima che mi fa sentire vicino a te (connessi anche se dispersi nel mondo). Avere un cuore in due non è facile ma essere due in un cuore è ancora più difficile. Mi ha colpito molto l’ultima parte del tuo post in quanto mi ci ritrovo in pieno. Mi sono sempre trovato a combattere con due parti di me, con il risultato che non sono né l’uno né l’altro ma un compromesso tra i due che non mi appaga e non mi rende mai soddisfatto. Invece di scendere a compromessi proverò d’ora in poi a condividere me stesso. Sto condividendo da anni un cuore ma adesso proverò anche a condividere me stesso. In pratica il contrario di quello che proverai a fare tu. Cosa dici se ci riscriviamo tra un po’ di tempo e vediamo come è andata? ? Un forte abbraccio!

Sei una vera Artista perché è lampante quanto la tua musica non si limiti ad essere un brano incluso in un album, piacevole ma senza alcuna connessione “esterna”. La tua vita ruota attorno ai tuoi brani e loro prendono vita da te, dai tuoi pensieri e le tue emozioni. Ed è questo a rendere le tue canzoni sincere, pure e capaci di descrivere ognuno di noi, un momento di vita rubato e ben dipinto da te in parole e musica.

Ciao Francesca…
mi chiamo Gian Paolo, faccio un mestiere affine al tuo ed anche io talvolta canto…non vedo l’ora che sia il 6 ottobre per vederti qui a Milano al Fabrique.
Ti seguo sin dall’inizio e secondo me, nel panorama artistico attuale, sei veramente un diamante prezioso e raro…per: Talento, Spontaneità, Umiltà, Intelligenza, Passione, Classe e Condivisione.
Sono orgoglioso di essere un tuo Fan Accanito!!!
Gian Paolo

Grande Francesca, continua così! Leggere quello che scrivi e ascoltarti è davvero bello!

Francy sei una bellissima persona! E vedere come condividi con noi fans i tuoi pensieri e le tue giornate, sui vari social, ci fa sentire davvero molto vicini a te! Ci sembra di essere tuoi amici! Quando ti leggo, penso proprio quanto sarebbe piacevole uscire con te a prender una pizza e chiaccherare e condividere i nostri pensieri!

Grazie Francesca per tutti i bei messaggi che ci comunichi, e’ sempre un piacere leggerti e ascoltarti, stai facendo un ottimo lavoro, complimenti 😉

Grazie Francesca, è come se con le tue parole riuscissi sempre a capire ciò che si ha dentro ma che non riesce a venir fuori. In ogni caso ‘abbi cura di quello che sei, di ciò che senti e ciò che vuoi’

Cara Francesca per me sei veramente una ragazza speciale! Apprezzo moltissimo tutto quello che fai e ti scrivo per dirti: continua così perché la strada che stai percorrendo è quella giusta!

La felicità è materia che appartiene al cuore, la paura alla mente. Se spegni la mente e ti fai attraversare dalla paura scoprirai che non succede niente, che tu rimani li dove sei, intatta, integra e che niente di te è andato disperso. Sarà divertente e sorprendente riaprire gli occhi e vedere che tutto è rimasto come era prima. Anzi, sarà meglio di prima perché sai che la paura non ti può fare male.
Non è facile chiedere alla mente di fermarsi: è sempre in moto, ti parla in continuazione, in maniera compulsiva, senza pause e, il brutto è, che credi a tutto quello ti dice. Cogito ergo sum è un inganno millenario. Ma ogni tanto, quando meno te lo aspetti, succede che la mente si zittisce. Non l’hai cercato questo non-pensare, non ti sei messa a gambe incrociate in una stanza silenziosa dicendoti: voglio fermare la mente, ma è successo. E’ successo quando hai incontrato la bellezza: tutto si è fermato, tutto è diventato eterno e immenso, tutto era davanti a te con-fuso con te. Alla fine sei tu il tuo punto di partenza e sei tu il punto di arrivo. Nel mezzo c’è il mondo, un mondo con tutto dentro: bello e brutto, buono e cattivo, luce e buio e tutte le altre dicotomie che ti impongono fin dai primi anni di vita, quelle regole che ti dovrebbero aiutare a capire e invece di confondono di più. Non è il raggiungere la meta, che inevitabilmente sarai tu, ma è il viaggio quello che ti divertirà di più, che soddisferà la tua curiosità e te ne porrà altre per non dirti un giorno “devo chiedere scusa a me stessa per non aver creduto di essere sempre abbastanza”.
(Low Roar – Just a Abit)

mi sbaglio o non mi sbaglio…. non mi interessa. l’importante è che ti ho amato l’altro ieri… ti ho amato ieri… ti amo oggi.. ti amerò domani.. ti amerò dopodomani… ti amerò tra 1-10-100-1000 anni.
non sentivo la vita reale così da anni….
sei unica. <3
il resto è noia…

Wow! È bello scoprire il pensiero dietro il testo di questa bellissima canzone e vedere che è ancora più profondo di quello che immaginassi (addirittura la metafora sui limiti delle funzioni! ?).
Comunque fai bene a partire da te stessa: prima di incontrare l’altro e ri-conoscersi nell’altro, bisogna imparare a conoscere e accettare se stessi altrimenti non si riuscirà mai a condividere davvero. Anche perchè, come dice Paulo Coelho, “chi non è mai solo, non può veramente conoscere se stesso”.

Ciao, ti invio un racconto pubblicato su un libricino di qualche anno fa…
1 CUORE X 2 di Giovanni Pettola

Aveva sempre sognato un matrimonio da favola, 1 donna da amare, dei figli magari e 1 casa calda e accogliente dove creare quel focolare domestico che tanto gli era mancato in gioventù ed ora il sogno era divenuto realtà. Steave era felicemente sposato con Susan, i 2 vivevano in 1 stupenda casa e niente e nessuno avrebbe potuto dividerli. 1 unico difetto Susan attribuiva a Steave e cioè stare con tanta voluttà davanti al computer collegato alla rete via satellite e completo di web-tv. Anche i suoi amici lo prendevano in giro: “la tua testa è 1 mare pieno di bytes e collegamenti Umts”.
I giorni trascorrevano felici ma 1 crudele destino bussò alla loro porta. Steave era malato di cuore e solo 1 trapianto avrebbe potuto salvarlo. 1 mattina la moglie si presentò davanti ai suoi occhi e disse: “devo andare x 1 po’ di tempo fuori città, non mi cercare mi farò viva io”. L’uomo non capì ma accettò la sua decisione. Poche settimane dopo Steave fu ricoverato d’urgenza in ospedale, era stato trovato un cuore compatibile. Tutto andò per il meglioe dopo 1 lungo calvariol’uomo potè finalmente tornare a casa ma soprattutto tornare a vivere. Steave aveva sempre pensato che la moglie si fosse allontanata x non vederlo soffrire ma la verità era 1 altra. Il giorno dopo il suo ritorno a casa, gli fu recapitato 1 pacco, all’interno 1 cdrom; lo inserì nel computer e sul monitor comparve 1 strana icona, prese il mouse a forma di bistecca e fece clic. Il volto di Susan riempì lo schermo e queste furono le sue parole: “ciao amore, ora il mio cuore batterà sempre x te”.

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