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Acqua e Sapone: due viaggi

Quante volte sei tornato dopo un viaggio rimanendo altrove? A me è successo praticamente sempre. E quello di questi mesi è stato un viaggio abbastanza assurdo, un tragitto senza navigatore, mappe, riferimenti; svariate mensilità primaverili a cui hanno rubato la primavera; solitudini piene di presenze e presenze molto distanti. Un sacco di cose mai provate.

La vie ensemble: due fiori

Dove non ci sono insetti si sta sempre meglio ma se gli insetti non ci sono qualche domanda te la devi fare. Tipo in alcune località marittime non ho mai visto una mosca come non l’ho mai vista in tante grandi città. Forse ci sono delle condizioni che nemmeno le mosche riescono a tollerare. Ma

Star Trek: due estati

L’estate è bellissima ma non perdona mai. L’estate è un sogno mistico che riempiamo puntualmente di propositi scolastici e viaggi intercontinentali, spesso ne concretizziamo metà, spesso ci perdiamo tra film e ghiaccioli sciolti, spesso dormiamo perché fa troppo caldo, spesso ci raffreddiamo per l’aria condizionata. E starnutiamo tutto. (nel gomito eh) L’estate è un contenitore

Yo no tengo nada: due stelle

Ho visto la nebbia poche volte, contrariamente a quanto si possa pensare.L’ho vista poche volte perché dove abito c’è un sacco di vento. Ogni tanto ti graffia la faccia da quanto è forte.  Respirare la nebbia, però, rimane una delle sensazioni più meditative che abbia provato. E quando passo per le strade che costeggiano i campi

Sposerò un albero: due radici

Ho preso un sacco di treni nella mia vita, al punto da conoscere a memoria gli alberi e le rocce dei miei percorsi di infiniti chilometri. Quanti segreti conoscono i finestrini. Quanti occhi si specchiano.  E ci sono delle tratte che non riesco più a percorrere, non tanto per la loro lunghezza, quanto per la

Leoni: due alberi

Da quando lo conosco, da quando ho memoria, mio nonno in questo periodo dell’anno appoggia la stessa vecchia scala all’albero di ciliegie, cioè il ciliegio.  Mi illudo ancora che quella scala mi possa portare da un’altra parte. Che tra i rami ci sia forse un portale per le stelle.C’è un haiku che amo molto e

Stato di Natura: due colori

Il rosso me lo porto dietro da sempre. Il rosso è il sangue, è il vulcano, è l’impulsività, è il riflesso dei miei capelli che provo a nascondere.  Il rosso è il tramonto che ti spacca il cuore, che dura solo qualche istante in una certa gradazione, ma è forse la cosa che ti fa

Monolocale: due città

Se Bassano fosse una canzone sarebbe Age of Consent nella versione di Grant-Lee Phillips, e a tratti anche qualche colonna sonora di Dario Marianelli. Se Milano fosse una canzone sarebbe un pezzo di Luciano Berio, oppure il quartetto per elicotteri di Stockhausen. Ho scritto una strofa che non è mai uscita, dice: Eri riuscito quasi

Riserva Naturale: due mondi

“Ma allora fare surf è come fare skate sull’acqua?” È stata la prima domanda che mi è venuta in mente una volta arrivata al “porto” della Darsena. Che poi ovvio, sulla Darsena non ci puoi surfare, ma se socchiudi gli occhi riesci quasi a vederci il mare. Il realismo magico mi ha tenuta in vita

Gange: due fiumi

Un sacco di città sono nate vicino ad un fiume. E noi abbiamo dimenticato ciò che rende possibile la vita lungo un fiume: i ponti.  La paura di non essere se stessi è forse la paura più grande dell’essere umano. Come se l’essere se stessi fosse un tempio  inviolabile. O come se l’essere se stessi fosse